Diritti tv: Ghedini, autorita' competenti valutino affermazioni Esposito
Roma, 6 ago. (Adnkronos) - "Solo nei processi nei confronti del presidente Berlusconi possono verificarsi fatti simili. Prima del deposito della motivazione nel processo cosiddetto 'Diritti' il presidente del collegio della sezione feriale della Corte di Cassazione dott. Esposito avrebbe anticipato le motivazioni della sentenza ad un giornalista del 'Mattino' di Napoli che lo ha riportato con grandissimo risalto. Il fatto in se' e' ovviamente gravissimo e senza precedenti". Lo si legge in una nota dell'avvocato di Silvio Bertlusconi Niccolo' Ghedini. "Fra l'altro -continua Ghedini- Esposito avrebbe affermato che il presidente Berlusconi sarebbe stato avvertito delle asserite illecite fatturazioni da 'Tizio, Caio e Sempronio' e per cio' meritava la condanna. La tesi in punto di diritto e' del tutto errata, ma come qualsiasi controllo degli atti puo' dimostrare cosi' non e'. Mai nessun testimone ha dichiarato che Silvio Berlusconi conoscesse o si occupasse dell'acquisto dei diritti cinematografici ne' in particolare che si occupasse degli ammortamenti o delle dichiarazioni fiscali. Dunque il presidente Berlusconi doveva essere assolto". "Dimentica altresi' Esposito che alla difesa del presidente Berlusconi sono stati negati sistematicamente tutti i testimoni che avrebbero potuto comunque escludere radicalmente ogni sua responsabilita'. Ma sempre Esposito oggi ha smentito l'intervista affermando di aver parlato in generale. La tesi gia' di per se' sarebbe assai peculiare, poiche' e' facile cogliere l'inopportunita' di tale intervento senonche' il direttore del giornale in questione ha dichiarato che l'intervista a Esposito e' stata trascritta letteralmente e vi e' la registrazione. Se cosi' fosse tale accadimento e', come e' facile comprendere, ancor piu' grave e dimostrerebbe un atteggiamento a dir poco straordinario. E' evidente che gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l'accaduto che non potra' non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa", conclude Ghedini.