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Berlusconi: 15 giorni a Napolitano se non arriva il salvacondotto si andrà al voto

Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi

Lucia Esposito
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Quindici giorni. Due settimane. Poi la "tregua" cominciata sul palco di via del Plebiscito domenica 4 agosto finirà. Silvio Berlusconi aspetta una risposta da Giorgio Napolitano, aspetta che il capo dello Stato estragga dal cilindro la soluzione che gli restituisca "l'agibilità politica". La grazia oppure la commutazione della pena. Se il capo dello Stato non riesce ad indicare una via d'uscita politica alla condanna inflitta dalla Corte di Cassazione, si andrà al voto ad ottobre. Entro il 15 ottobre il Cavaliere deve decidere se andare ai servizi sociali o ai domiciliari. Stasera mercoledì 7 agosto si riunisce la Giunta che dovrà decidere sull'eventuale decadenza di Berlusconi dalla carica di Senatore, ma almeno fino a settembre non ci dovrebbe essere nessuna decisione.  Le speranze dal Colle - Ma per la prima settimana di settembre dovrebbe essere arrivata una risposta dal Colle che proprio ieri, rispondendo a un articolo del Corriere della Sera in cui si tratteggiavano le possibili soluzioni allo studio di Napolitano, ha chiesto che non si eserciti su di lui attraverso interpretazioni infondate e commenti intempestivi, intrusione in una fase di esame e riflessione che richiede il massimo di ponderazione e serenità". Le parole del Colle hanno dato una speranza al Pdl. Napolitano ci sta pensando. La pace siglata da Silvio Berlusconi, è momentanea. Se non dovessero arrivare risposte a breve, sarà il sui silenzio a far cadere il governo Letta perché Berlusconi a questo punto si sfila dalle larghe intese per buttarsi in campagna elettorale con la figlia Marina candidata. Nel frattempo la strategia è quella di mantenere un profilo molto basso, aspettare.  Il messaggio della Santanché - Il sei agosto, alla fine di una lunghissima giornata per via dell'intervista del Mattino al giudice Antonio Esposito, Silvio Belrusconi scopre le carte prima con i suoi figli Pier Silvio e Marina, poi mette al corrente dei suoi piani anche i suoi fedelissimi tra cui Angelino Alfano e Daniela Santanché. Torna a parlare di "voto anticipato", dell'ipotesi di aprire una campagna elettorale in pieno agosto. Daniela Santanché, ospite ad Agorà insieme a Ivan Scalfarotto, gli dice: "Posso darti un consiglio? Preparati per la campagna elettorale. Preparatevi in tempo per Ferragosto, perché si va al voto". Insomma, nel Pdl si guarda al Colle pensando alle urne.   

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