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Al Senato pronti a far fuori BerlusconiStefano: "E' ineleggibile in ogni caso"ed è polemica sulla Severino-Monti

Ignazio Stagno
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Il futuro del Cav è appeso al nodo della sua ineleggibilità. Nel giorno in cui Silvio rilancia Forza Italia con i manifesti in tutta le città italiane, da sinistra arrivano picconate sulla sua "agibilità politica". Un fuoco incrociato da parte del presidente della Giunta per le immunità del Senato e da parte del giurista Stefano Ceccanti, il relatore della Monti-Severino.  Il Cav non è candidabile - Ad aprire il "fuoco" è Dario Stefàno che afferma: "Silvio Berlusconi come Tarzan-Alzetta, comunque ineleggibile. Anche se cade il governo e il Senato non arriva a un voto sulla decadenza alle prossime elezioni si applicherà la legge Severino, è già successo per il consigliere comunale di Sel a Roma. Una sua eventuale elezione non sarà validata. Il voto dell'aula sulla decadenza entro ottobre, ce la faremo". Così a Radio Capital, Dario Stefano, presidente della Giunta per le elezioni del Senato: "No, non si arriverà a novembre, l'aula del Senato voterà sulla decadenza di Berlusconi entro ottobre, ce la faremo ha detto". Stefano chiarisce anche che il Cav è ineleggibile anche in caso di voto anticipato: "Berlusconi non si potrà candidare. La Giunta decide sulla decadenza dall'attuale mandato. In ogni caso la legge Severino introduce un argomento che sarà ineludibile e a me sembra impossibile che gli organi preposti alla validazione del risultato elettorale, in primis la Corte di Appello, possa validare l'elezione di uno incorre nelle prescrizioni della legge Severino. Alle ultime amministrative la legge è già stata applicata, vedi il caso di 'Tarzan', Andrea Alzetta, di Sel, dichiarato non proclamabile dopo l'elezione in consiglio comunale a Roma". Insomma a quanto pare a palazzo Madama si preparano a far fuori il Cav.  Nodo Monti-Severino - E sulla Monti-Severino dice la sua il relatore Stefano Ceccanti che a Repubblica spiega: "Berlusconi non è piu' eleggibile. Nell'articolo 2 del decreto legislativo 235/2012, che attua la legge Severino, e' scritto che in caso di condanna oltre i due anni sei incandidabile per sei anni. Cio' vuol dire che non puoi stare in lista''. La legge rappresenta ''uno sbarramento rafforzato'', dice Ceccanti, perche' ''fin qui, se eri ineleggibile, in lista ci potevi anche andare, e poi era la Camera di appartenenza che, a proclamazione avvenuta, decideva a maggioranza se eri ineleggibile o no. Adesso non piu'''. "E' candidabile" - Ma al piano anti-Cav risponde Francesco Nitto Palma, presidente della Commissione Giustizia al Senato: "La legge Severino prevede le categorie di incandidabilità che riguardano quei soggetti incorsi in una condanna e, nell'eventualità si verifichi nel corso del mandato parlamentare, la decadenza. Qualora l'aula non si dovesse pronunciare sulla decadenza in ragione dell'eventuale caduta del governo e dello scioglimento del parlamento, la Corte d'Appello potrebbe assumere il provvedimento indicato, fermo restando che comunque sarebbe percorribile un ricorso al Tar nel cui ambito si possono sollevare tutte le questioni giuridiche già sollevate in giunta". (I.S.)

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