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Travaglio, Renzi, Cgil e falchi PdlEcco chi piange l'abolizione dell'Imu

Matteo Legnani
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Mentre gli italiani, quelli che soffrono i morsi della crisi, plaudono l'abolizione dell'Imu che gli permetterà di tenersi in tasca di qui a fine anno qualche centinaio di euro a famiglia, c'è il fronte di coloro che masticano amaro per l'accordo raggiunto ieri sera in Consiglio dei ministri dalle forze che reggono le larghe intese. E' un fronte trasversale, che va da sinistra a destra. Masticano amaro i profeti della disfatta, quelli che speravano in un patatrac che tenesse aperto lo scontro tra le due maggiori forze della maggioranza. Sono i Travaglio (il Fatto quotidiano titola oggi che l'abolizione dell'Imu "è uno spot per Berlusconi") e i Serra (il quale nella sua rubrica quotidiana 'L'amaca' arriva a dire che lui l'Imu avrebbe continuato a pagarla volentieri, purchè ciò significasse restare con un palmo di naso per Berlusconi, Brunetta e odiata compagnia cantante). Già, perchè è indubbio che l'accordo sull'Imu apre una nuova fase di collaborazione tra le forze che reggono il governo Letta: allunga, almeno di alcune settimane (e quindi presumibilmente almeno fino a inizio 2014) la vita delle larghe intese per il fatto che il decreto deve essere convertito in legge. E distende un clima che, nei passati giorni, era invece stato di altissima tensione, con Letta e i suoi ministri che sembravano lì lì per fare le valigie. Per questo, tra chi mastica amaro c'è sicuramente anche Matteo Renzi, che deve rinviare ancora il momento della sua discesa in campo e sarà costretto ad affrontare il nodo della candidatura a segretario Pd (col Congresso democratico previsto in autunno). E ci sono i 'falchi pdl', già peraltro zittiti dal Cavaliere all'indomani del vertice di Arcore, da dove avevano strillato che Letta aveva le ore contate. I Verdini, Santanchè e Capezzone sono adesso senza argomenti: dopo essere stati zittiti dal Cav, si trovano alle prese con una nuova fase di pacificazione tra Pdl e Pd che rimanda (almeno fino al voto della giunta per le elezioni) le loro aspirazioni 'sfasciste'. Tra le voci "deluse" non poteva poi esserci quella della Cgil, il sindacato dei "mai cuntent" per autonomasia. Proprio mentre il vecchio leader del sindacato rosso e attuale segretario Pd Guglielmo Epifani dichiarava che sull'Imu si era trovata "una soluzione equilibrata", la Camusso sparava che "l'urgenza fiscale è quella della riduzione delle tasse a pensionati e lavoratori. Su questi temi, conclude il sindacato, deve essere rapidamente convocato e aperto un tavolo di discussione con il governo perche' non possono esserci piu' annunci e soluzioni parziali".

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