Berlusconi: "L'Iva non si tocca" e alle toghe: "Le motivazioni sono allucinanti"
Il leader del Pdl rivendica l'abolizione dell'Imu: "E' merito mio, ho mantenuto le promesse". Poi avvisa il Pd: "Non mi farete fuori con un voto"
Silvio Berlusconi torna parlare. Lo fa nel giorno del suo successo personale dopo l'abolizione dell'Imu, ma anche nel giorno il cui la Cassazione lo indica nelle motivazioni del processo Mediaset come "l'ideatore della frode". Il Cav interviene a Studio Aperto e afferma: "Vi ricordate le promesse fatte in campagna elettorale? L'Imu è un primo passo importante, ma ora bisogna fare molto di più e nelle prossime settimane il governo deve dare una scossa per l'economia oppure saremo inchiodati ad una tendenza recessiva. O riprendiamo a correre o rischiamo di pagare un prezzo altissimo alla crisi. Ho ancora nelle orecchie gli sberleffi e gli attacchi che dovetti subire in campagna elettorale e ora é persino divertente constatare che i nostri avversari sono felici. A questi convertiti dell'ultima ora dico 'siete i benvenuti' e agli italiani dico 'abbiate buona memoria e ricordate di chi é il merito". Poi sul possibile aumento dell'Iva rassicura: "Non ci sarà". Il Cavaliere ha poi assicurato che il Pdl manterrà "una grande vigilanza sulla service tax" del 2014. Non mi fate fuori con un voto - Poi Berlusconi definisce "allucinante" la sentenza Mediaset che lo ha condannato per frode fiscale e poi aggiunge: "Se pensano di eliminarmi con un voto parlamentare sarebbe una ferita profonda e allucinante per la democrazia". Insomma Berlusconi non molla e rilancia. L'avvertimento è chiaro: il governo Letta non deve aumentare l'Iva ad ottobre, come invece vorrebbe il viceministro dell'Economia Stefano Fassina. Ma Berlusconi mette in guardia tutto il Pd sul voto sulla decadenza da senatore: "C'è un caso della democrazia in Italia: se qualcuno pensasse di eliminare il leader del primo partito italiano, ovvero il sottoscritto, e questo venisse fatto sulla base di una sentenza allucinante e fondata sul nulla ci ritroveremmo in presenza di una ferita profonda e inaccettabile per la democrazia". Il Pd alza il tiro - Ma al Cav risponde il segretario del Pd, Guglielmo Epifani: "Voglio dire che non è una sentenza fondata sul nulla, ma leggendo le motivazioni è una sentenza che parla di un reato particolarmente pesante e anche particolarmente grave se fatto da un esponente politico, perché parliamo di un reato che riguarda la collettività. Per quello che ci riguarda confermo quello che ho detto, non ne vorrei parlare in continuazione. Per noi la giustizia deve essere uguale per tutti, non c'è nessuno sopra la legge, le sentenze si rispettano e si applicano". (I.S.)