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D'Alema: "Letta-bis? Possibile. Poi Enrico sosterrà Renzi"

Massimo D'Alema

Il piano anti-crisi di Baffino. E poi sul futuro del Pd: "Cuperlo alla segreteria. Matteo premier, stanno tutti con lui"

Michele Chicco
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"Belusconi ormai è al tramonto". E se lo dice Massimo D'Alema, a Genova per la festa democrat, c'è da pensare che per il Partito Democratico ormai i giochi siano fatti: voteranno compatti la decadenza di Silvio Berlusconi e già pregustano lo scontro politico in Parlamento il cui esito pare scontato: crisi di governo. D'Alema definisce "ridicolo" il fatto che le Camere si interroghino sulla costituzionalità della Severino e mostra i muscoli ai falchi del Pdl. "Io sono per il diritto alla difesa, e la mia simpatia va sempre agli imputati, ma in questo caso secondo me c'è un limite di ragionevolezza".  Il governicchio - Aria di rottura, ma il leader Maximo in tutto questo ci sguazza ed ha già pronta la carta da giocare sul tavolo della crisi. La soluzione è in casa e si chiama Letta-bis. "L'idea di fare un altro Governo raccogliendo qualche dissitente da una parte o dall'altra non mi sembra ragionevole - spiega D'Alema -, mentre un Governo a termine, di scopo, che porti il Paese alle elezioni eliminando il Porcellum sarebbe auspicabile". Una mezza confessione, quella dell'eminenza grigia del Pd, che pare avere programmi precisi e obiettivi delineati. Nello scenario, però, non è prevista la collaborazione del Pdl. Beppe Grillo e Berlusconi sono infatti considerati come i più strenui "difensori del Porcellum", e quindi non è con loro che il Pd sognato da D'Alema può dialogare. Semmai con i dissidenti - pentastellati e azzurri - con cui trovare una maggioranza raffazzonata per tenere in piedi un nuovo esecutivo targato Letta. Futuro democratico - Dopo la dichiarazione sibillina sul futuro prossimo delle larghe intese, D'Alema sposta l'attenzione sul sindaco di Firenze: "Renzi sbaglia a correre per la segreteria del partito", perché la sua è "una strana rivoluzione: è come se i rivoluzionari avessero assalito la Bastiglia insieme al re, la regina, i conti e i marchesi". Guardando in casa propria, D'Alema dice che le proposte migliori e le riflessioni più importanti per il futuro del Pd sono arrivate da Fabrizio Barca e da Gianni Cuperlo, che ha il physique du role per fare il segretario. Matteo Renzi, invece, sarebbe perfetto per Palazzo Chigi. Se il sindaco di Firenze rinunciasse alla segreteria, a sentire D'Alema, la soluzione democratica sarebbe da manuale Cencelli: potremmo avere, dice, "un segretario che fa il segretario e una personalità come Renzi che si mette in pista per ricostruire il centrosinistra, che va ricostruito". Baffino ha le idee chiare anche sul futuro di Largo del Nazareno, insomma, e da politico paludato chiude la digressione sull'ex rottamatore spiegando che, "se cadesse il governo e ci fossero elezioni e si facessero le primarie per il candidato premier, in quel caso non escluderei di votare per Renzi". Il Premier - D'Alema dà le carte, snocciola teorie, immagina la politica che sarà. E si mette anche nei panni del premier, Enrico Letta, di cui anticipa le future scelte. L'ex ministro degli Esteri ne è sicuro: nel congresso democratico di novembre, il premier sosterrà proprio Renzi. "Certo che lo farà. Non può rischiare di perdere il congresso. Con Renzi ci sono giornali, televisioni, gran parte dell'establishment del Pd. Una lotta impari". Che però il vecchio leader ha tutta la voglia di combattere, tra un mezzo endorsment (pro Matteo) e una mezza marcia indietro (contro Renzi), per poi raccogliere i frutti del suo atteggiamento ondivago (e della sua tenacia). Se mai un governo Renzi ci sarà. Ma quale bis? - Chi non la pensa come Baffino, però - qui si parla del futuro immediato delle larghe intese, e non di quello del Pd - è il vicepremier nonché ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Poco prima delle ipotesi di D'Alema sul Letta-bis il segretario del Pdl aveva spiegato: "Mi sento di escludere che il presidente Enrico Letta stia lavorando a piani e soluzioni alternative a questa maggioranza. E lo ha ribadito più volte". Alfano, come aveva fatto in mattinata rivolgendosi a Napolitano, continua il suo volo da colomba, cerca di scacciare gli spettri della crisi di governo e soprattutto quelli di un Letta-bis. Per il vicepremier l'esecutivo è solido e c'è ben poco da cambiare. Il segretario, indirettamente, lancia un suo personalissimo messaggio a D'Alema (o, forse, ai possibili "traditori" azzurri): "La sinistra sappia che l'unica forma di volontariato alla quale il Pdl possa partecipare è quella che guarda al bene del Paese, e mai e poi mai a ribaltoni e sostegni a governi più sinistri di quelli che ha conosciuto la storia recente". 

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