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IL PIANO DI SILVIOLetta cade a novembresu Iva e tasse

Silvio Berlusconi visto da Benny

I sondaggi danno Pd e Pdl a un punto: meglio aspettare che il governo s'inguai da solo con la manovra d'autunno

Nicoletta Orlandi Posti
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Il verdetto sul Lodo Mondadori ha mandato Silvio Berlusconi su tutte le furie: d'impulso avrebbe voluto mandare tutto all'aria. Ma da bravo stratega ha tirato un sospiro e si è messo a riflettere sulla mossa più conveniente da fare. Nonostante i falchi lo spingano a staccare la spina al governo Letta, il leader con i sondaggi sotto mano crede che ancora non sia giunta l'ora X. Demos, Swg, e oggi Ispo (con i democratici al 29,1% e gli azzurri al 28,8%), insomma tutti i principali istituti di rilevazione danno il Pd e il Pdl a un passo e quindi non si può rischiare di andare alle urne con un risultato tutt'altro che scontato. Anche perché aprire la crisi sarebbe un regalo a Renzi che non chiede di meglio per "asfaltare" lui e i suoi avversari di partito. Meglio aspettare.  Campagna sui tartassati - L'idea di Berlusconi, secondo il retroscena della Stampa, è quella di attendere un mese e mezzo. A novembre, infatti, il governo dovrà affrontare la manovra economica d'autunno e il Cav è convinto che cadrà da solo. A fronte delle tasse e dei balzelli, dei rincari e delle accise che Letta dovrà introdurre per far tornare i conti (compreso l'esborso sull'Imu) Forza Italia chiamerà a raccolta il popolo moderato. E il Cavaliere a quel punto potrà dire: "Sulla giustizia ho subito il martirio senza falli di reazione, ma di fronte a una Finanziaria che mette le mani in tasca alla gente io mio ribello...". Vertice con lo stato maggiore - Ovviamente ancora niente è stato deciso a livello di partito: dopo il voto in Giunta al Senato sulla sua decadenza Berlusconi ha convocato lo stato maggiore del Pdl a Palazzo Grazioli per pianificare una strategia anche alla luce delle reazioni che susciterà nel Paese il video messaggio che dovrebbe essere mandato in onda a metà mattinata. Ancora non è ben chiaro se il vertice ci sarà stasera stessa al termine delle votazioni o se incontrerà i suoi ministri giovedì, giorno in cui è atteso nella nuova sede del partito a piazza San Lorenzo in Lucina per il 'battesimo' ufficiale di Forza Italia a cui seguirà un'inagurazione nel fine settimana con una manifestazione pubblica. In alcuni settori del Pdl c'è però malumore per questa accelerazione dei tempi voluta da Berlusconi per ridare vita alla sua creatura. Ci sono problemi ''tecnici'' da affrontare, sostengono i critici, come il cambiamento della denominazione dei gruppi parlamentari e la destinazione del finanziamento pubblico che non potrebbe andare alla nuova Forza Italia in quanto non era presente nelle elezioni politiche dello scorso febbraio. 

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