Legge elettorale, il patto tra Berlusconi e Renzi per governare insieme
Ormai è chiaro: sulla legge elettorale Berlusconi gioca di sponda con Renzi. L'intesa con il segretario del Pd, secondo Il Corriere della Sera, emerge sia dai dettagli tecnici del Rosatellum bis, la riforma del sistema di voto in discussione in questi giorni alla Camera, sia dalla tattica mediatica adottata. Il profilo basso tenuto dal Cavaliere, e specularmente da Renzi, serve a scongiurare l'affossamento della legge, come avvenuto a giugno con il Tedeschellum. Mostrandosi tirati per la giacchetta, i due leader hanno evitato di intestarsi la paternità di una legge che, quasi sicuramente, darà vita a un Parlamento ingovernabile, ma che sarà funzionale al loro comune disegno politico: una grande coalizione. La si può chiamare come si vuole, ma la sostanza rimane quella di un inciucio, consumato al riparo dagli occhi degli elettori. A Berlusconi questo patto del Nazareno bis, serve a evitare due problemi. Il primo quello relativo alla sua incandidabilità, per via della legge Severino; il secondo è l'impossibilità di conciliare le posizioni europeiste di Forza Italia con l'euroscetticismo di Salvini. L'accordo infatti non prevede un premio di maggioranza alla coalizione vincente e neanche l'indicazione di un candidato premier comune all'alleanza. In tal modo il Cav si tiene le mani libere per dopo le urne. Quanto ai dettagli tecnici della legge, questi vanno nella direzione di depotenziare il peso elettorale dei Cinquestelle. In particolare l'assenza dello scorporo, meccanismo che premia il partito che arriva primo, e quindi con ogni probabilità, il M5S. Resta da vedere se il Rosatellum bis supererà le paludi degli scrutini segreti alla Camera. Dubbi che sembrano dissipati dalla dichiarazione del capogruppo al Senato di FI, Paolo Romani: "Preparatevi. Si voterà il 4 marzo". Parole chiare. La certezza sulla data delle elezioni può venire solo dalla sicurezza che la legge verrà approvata, sicurezza che solo il voto di fiducia può dare. Nonostante le smentite dei giorni scorsi, c'è un precedente importante: la fiducia sull'Italicum. Prepariamoci a una maggioranza di larghe intese. E speriamo di non ritrovarci un Monti bis.