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Silvio Berlusconi: "Referendum autonomia in tutte le Regioni". Ma è giallo: potrà votare?

Benedetta Vitetta
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"Proporremo referendum per tutte le Regioni per spostare le competenze dal centro alla sede giusta, cioè quella regionale". A parlare il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, stamane all'incontro sul tema del referendum di autonomia, che indica i militanti di Forza Italia, come "portatori del sì da tutte le parti", perché "il tema è il federalismo, contro lo statalismo e il centralismo delle sinistre". Sinistre che a detta del Cav hanno non solo cancellato la sua riforma ma stanno vivendo una profonda contraddizione: "Anche i sindaci del Pd" ha sottolineato Berlusconi, "hanno espresso simpatia per il sì contro la posizione del partito centrale che vede un'anticipazione delle elezioni e teme il referendum". Ed è giallo sulla sua partecipazione al voto di domenica: "Ho chiesto agli avvocati, ma non so ancora se potrò votare. Ho spostato la residenza a Roma, ma spero di sì". Voto a parte, il leader di Forza Italia si augura il voto elettronico che sarà usato per questo referendum consultivo "ponga fine ai brogli elettorali messi in campo da certe forze politiche ad esempio nel 2006 e nel 2011". Così Berlusconi al fianco del governatore della Lombardia, Roberto Maroni durante la conferenza stampa di presentazione del referendum. E stamattina il numero uno del Pirellone ha ipotizzato possibili dati d'affluenza al voto: "Nel 2001 andò a votare il 34%, mi aspetto di superare quella quota del referendum costituzionale sul Titolo V. Ogni voto in più sarà un successo".  Intanto, in vista della prossime elezioni si infittiscono gli incontri per discutere di programmi: "Con Salvini ci siamo sentiti con diverse volte" ha annunciato il numero uno di Forza Italia, "e abbiamo fissato l'incontro per il programma la prossima settimana. Non bisogna consolidare l'alleanza: non c'è mai stato motivo di distacco fra noi, la Lega e Fratelli d'Italia, perché siamo troppo consapevoli" che per vincere serve essere uniti. "L'unico punto di differenza che si era appalesato riguardava l'euro. Salvini era convinto di chiedere indietro tutta la sovranità monetaria. Settimana  prossima gli chiederò se è vero che lui ha via via cambiato posizione, rendendosi conto delle difficoltà che avremmo a uscire dall'area euro".

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