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Napolitano: "Valutare indulto e amnistia"

Il domatore Napolitano

Andrea Tempestini
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Doppio assist di Giorgio Napolitano al Pdl, a Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Uno sulla giustizia, l'altro sul programma di governo. Partiamo dall'ultimo, quello forse più pesante. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha letto alle Camere il messaggio del presidente della Repubblica sulla situazione delle carceri. Pralando del sovraffollamento, l'inquilino del Colle ha indicato "diverse strade da percorrere congiuntamente", dai domiciliari alla depenalizzazione di alcuni reati. Senzi giri di parole, Napolitano ha parlato di indulto e amnistia. "Se mi sono risolto a ricorrere a questa facoltà (il messaggio alle Camere, ndr) è per porre a voi con la massima determinazione e concretezza una questione scottante da affrontare in tempi stretti", ha spiegato. "L'Italia - ha aggiunto - è umiliata agli occhi del mondo".  Sulla giustizia - "La prima misura su cui intendo richiamare l'attenzione del Parlamento - ha spiegatoNapolitano - è l'indulto, che - non incidendo sul reato, ma comportando solo l'estinzione di una parte della pena detentiva - può applicarsi ad un ambito esteso di fattispecie penali (fatta eccezione per alcuni reati particolarmente odiosi)".   "Al provvedimento di indulto potrebbe aggiungersi una amnistia" ha sottolineato. Il presidente della Repubblica, inoltre, ha sollecitato "l'impegno del governo e del Parlamento a offrire vere riforme strutturali, per evitare che si rinnovi il fenomeno del sovraffollamento strutturale delle carceri". Dunque, aggiunge, è necessario "metterre mano a un'opera di rinnovamento dell'amministrazione della giustizia", con una riforma che agisca sui "tempi dei processi e sulla congestione delle carceri". Il cuore dell'intervento, però, è quello relativo ad amnistia e indulto. Un provvedimento che potrebbe "salvare" Silvio Berlusconi. Che ora spera: i servizi sociali non dovrebbero iniziare prima del 2014, un lasso di tempo durante il quale le misure potrebbero essere adottate dal Parlamento. Il M5S ha subito gridato al complotto, parlando del "primo passo" di Napolitano per salvare Berlusconi. Sulla casa - Come detto, dal Colle, è arrivato anche un assist ad Alfano. Nel dettaglio, sull'Imu. In mattinata continuavano le schermaglie di Pd e Pdl sulla tassa sulla casa: i democratici volevano emendare la legge e reintrodurre la tassazione sulle prime case con una rendita catastale superiore a 750 euro. "Ci sono piccoli episodi o motivi di polemiche, ma non mi pare che siano da sopravvalutare", ha spiegato da Cracovia. Quindi in dettaglio sull'Imu: "Non ho dettagli a riguardo, francamente ne ho parlato l'altroieri con il presidente del Consiglio e non mi pare che fossero emersi" particolari problemi". Acqua sul fuoco appiccato dal Pd. Un "assist" ad Alfano. Ma anche un messaggio ai democratici, ai quali Napolitano chiede di non incendiare i toni: se l'Imu fosse stata "restaurata", i falchi Pdl avrebbero ripreso quota e puntato il dito contro Letta. E Napolitano, nel nome del premier, lo vuole evitare.

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