Giorgia Meloni: "Candidati nostri, ci giochiamo tutto"
"Ci sono dei nodi da sciogliere, non lo nascondiamo. Però spero e credo che non siano così sostanziali. Spero che da lunedì, se le cose andranno come mi aspetto, cioè che Musumeci vincerà e Monica Picca (nel municipio di Roma, ndr) arriverà al secondo turno, ci sanno alcune consapevolezze in più", ossia "che i cittadini ci vogliono uniti e compatti. Che si aspettano da noi una proposta coraggiosa, non una melassa senza senso. E che apprezzano candidature di identità". Giorgia Meloni, leader di Fdi, in una intervista a Il Tempo, parla dopo l'incontro con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini a Catania. "Alcuni, ritenevano che in Sicilia fosse necessario vincere con il candidato centrista, io invece ho sempre pensato che fosse più facile arrivare all'obiettivo con un candidato dall'identità ben definita. Fratelli d'Italia è consapevole che solo con un centrodestra si può dare all'Italia un governo di patrioti". In ogni caso, "su molte questioni le differenze sono molto meno concrete di quanto possa apparire. In questi anni si è giocato molto sulle etichette, a volte con poco senso". "Ho sentito più volte Berlusconi dire attenzione al populismo. Ma il primo populista della Seconda Repubblica, in Italia, è stato considerato lui!". Meloni ricorda, inoltre, che altra partita importante sono le regionali del 2018: "Non è che andrà al voto solo il Lazio, nel 2018. Ma ci saranno anche Lombardia, Friuli, Molise. Quindi affrontare una sola regione sarebbe sbagliato. Nello specifico del Lazio, però, la parola d'ordine è non compiere l'errore fatto a Roma". Però, avverte, "di certo Fdi è il partito di maggioranza relativa nel Lazio e perciò è anche quello che ha la responsabilità di fare la prima proposta".