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Matteo Renzi disperato: "Il ko in Sicilia non ha valenza nazionale". E Andrea Orlando guida l'assedio contro il segretario

Andrea Tempestini
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Il voto in Sicilia, sin da domenica sera, ha offerto un'unica certezza: la sinistra e il Pd sono spariti. Almeno sull'isola. Ma un risultato così imbarazzante non può non avere ripercussioni a livello nazionale. E Matteo Renzi lo sa, tanto che a caldo, ai suoi, ha detto: "Non credo che attaccheranno la segreteria, non hanno i numeri. Diranno piuttosto che per battere destra e grillini, serve una coalizione larga e soprattutto che io non sono quello giusto per unire...". Comunque, secondo Il Messaggero, ai suoi più stretti collaboratori avrebbe aggiunto: "I risultati siciliani non hanno valenza nazionale". Sarà. Eppure l'assedio al segretario - che sarebbe pronto a rinunciare alla corsa a premier - è già iniziato. Si prenda per esempio ciò che ha detto Andrea Orlando, il ministro della Giustizia e esponente di spicco della sinistra Pd che si oppone a Renzi: "Il segretario non è in discussione, ma serve una coalizione e il candidato premier si decide con gli alleati". Messaggio chiarissimo a Renzi, che dovrebbe farsi da parte. Magari per fare spazio a Paolo Gentiloni.

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