Silvio Berlusconi, si riunisce la corrente dei dissidenti in Forza Italia: il vertice Sardone, Donazzan, Palozzi
Se qualcuno dentro Forza Italia sperava che la rabbia dei delusi nel partito passasse col tempo si sbagliava di grosso. La fronda interna al partito del Cav prende forma, dopo qualche giorno di incubazione in un gruppo Whatsapp, gli arrabbiati azzurri hanno deciso di vedersi e fare rete. A guidare la corrente dei "dissidenti" c'è il terzetto composto da Silvia Sardone, 35 anni, neoeletta al Consiglio regionale in Lombardia con 11 mila preferenze e rimasta fuori dalla giunta Fontana; c'è Elena Donazzan, 45 anni, assessore al Lavoro con Luca Zaia in Veneto, eletta alle Regionali con più di 22 mila voti, ma tenuta fuori dal giro delle Politiche; c'è Adriano Palozzi, 45 anni, confermato al Consiglio regionale del Lazio, dove siede dal 2013, con 9 mila preferenze. Leggi anche: L'arma segreta del Cav in Molise: "Così batterò i grillini" I tre si sono dati appuntamento il prossimo giovedì sera in un albergo milanese, con loro ci saranno pure il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, marito della Sardone, l'ex consigliere lombardo Vittorio Pesato e tutti quei dirigenti azzurri che aspettano di sentirsi spiegare perché dovrebbero restare in Forza Italia e non andare altrove, per esempio nella Lega, dove ci potrebbe essere più spazio e più riconoscenza. Peccato però che all'appuntamento dei dissidenti non ci sarà Giovanni Toti, tra i più quello che in tanti puntano come il vero faro del malcontento nel partito di Berlusconi, proprio lui che mesi fa aveva lamentato: "In Forza Italia c'è poco spazio per il dibattito interno". Lo spirito del vertice di giovedì però è nelle corde del governatore ligure, che al Corriere della sera chiarisce: "Condivido molte delle critiche e delle posizioni espresse dai miei colleghi. Però, io credo che al momento non sia il caso di lanciarsi in fughe in avanti che non si sa bene dove vadano a parare".