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Alessandro Di Battista, il violentissimo attacco a Sergio Mattarella e al suo braccio destro Ugo Zampetti

Giulio Bucchi
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Inaudito Alessandro Di Battista, attacco frontale a Sergio Mattarella. Pochi minuti prima della "svolta" del Quirinale, che ha convocato il premier designato Giuseppe Conte per il pomeriggio, l'ex deputato del Movimento 5 Stelle si scaglia contro il Colle via Facebook: "Il Presidente Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali - sottolinea Dibba - appartiene la sovranità". "Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l'avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla". Per giorni, ha attaccato Di Battista, Mattarella "ha insistito sull'urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere, rappresenta la maggior parte degli italiani". Il riferimento è a Ugo Zampetti, il segretario generale del Quirinale molto attivo nel cercare vie alternative al governo Lega-M5s. "Sono gli italiani ad avere diritto ad un governo forte, un governo capace di intervenire, se necessario con la dovuta durezza, per ristabilire giustizia sociale. Un governo capace soprattutto di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza. Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno ma non dovrebbe intimorire - sono sempre le parole dell'ex deputato M5s - chi ha l'onore di rappresentare l'unità nazionale". Leggi anche: Indiscreto Bisignani, la guerra nel Quirinale sul governo. Chi tifa chi I più duri a stigmatizzare l'intervento social del grillino sono ovviamente quelli del Pd. In un comunicato ufficiale il partito parla di "frasi intimidatorie ed eversive", ma dai deputati e senatori dem si sprecano commenti tipo "farneticazioni e bugie" o "meglio che parta piuttosto che attaccare le istituzioni". Andrea Marcucci, capogruppo dei senatori Pd, è passato direttamente dalle parole ai fatti, inviando in regalo a Dibba la copia di una Costituzione italiana.

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