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Danilo Toninelli, il piano disastroso: "Alitalia, l'intervento pubblico non si può escludere"

Davide Locano
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Sul dossier del neo-ministro delle Infrastrutture, il "concentratissimo" Danilo Toninelli, è subito planato un dossier pesantissimo: quello di Alitalia, che rischia il crac. Così come rischia l'indotto di 21mila famiglia che gravitano attorno all'indotto. E Toninelli, per risolvere il problema, in pieno stile grillino invoca lo Stato. Soldi pubblici. Assistenzialismo. Lo conferma in un'intervista a Repubblica, dove afferma: "Sicuramente bisogna evitare uno spezzatino. È inconcepibile vedere un vettore come Alitalia in queste condizioni quando ovunque il mercato cresce e le compagnie hanno floridi fatturati. L'Italia merita di meglio". Leggi anche: Toninelli si è concentrato tropo: la foto da ridere al Senato E ancora, prosegue Toninelli: "L'intervento pubblico, di fatto già in essere con il commissariamento e il prestito ponte, non può essere escluso, ma in una logica di rilancio industriale cui può affiancarsi un partner forte. Certamente potranno aiutarci commissari non in conflitto di interessi". Resta quella frase, minacciosa, sul fatto che "l'intervento pubblico non può essere escluso". Altri soldi dei contribuenti per il carrozzone fallimentare di Alitalia, dunque: questa la ricetta del ministro Toninelli. Valide ragioni per aver paura del suo operato: i precedenti relativi alla nostra disastrata compagnia di bandiera, infatti, parlano chiarissimo.

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