Luigi Di Maio e ministri, conflitto d'interessi: "Ecco tutti i loro affari privati"
Il conflitto d'interessi non riguardava solo Silvio Berlusconi. Anche tra i puri ministri del neo governo giallo-verde qualche problemino c'è. E i due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini dovranno gestire quale piccolo guaio. Partiamo dal presidente del Consiglio. Come sottolinea il Giornale, Giuseppe Conte ha detto da subito: "Ciascuno ha il suo conflitto". Lui per esempio è consigliere nel Cda della GHMS Venezia Spa, che tra l' altro possiede il Molino Stucky, lussuoso hotel veneziano acquistato dall'imprenditore salentino, Leonardo Marseglia con l'assistenza legale dell' avvocato Conte. Il premier è anche consigliere di sorveglianza della Peninsulare compagnia di assicurazioni. Per non parlare della Casaleggio Associati tra le cui iniziative spiccano la presentazione del rapporto E-commerce in Italia 2018 al quale partecipano "partner come Poste Italiane e Mashfrog, sponsor come Sap Hybris, Webperformance e Nexi". E poi il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Di Maio, che vuole incentivare le auto ibride ed elettriche e che durante la campagna elettorale regionale siciliana, non solo ha "usufruito a titolo gratuito di autovetture elettriche della nota casa giapponese Nissan" ma si è addirittura comportato "da perfetto testimonial pubblicitario dell' auto elettrica". Il ministro della Cultura, Alberto Bonisoli ha interessi in 3 società: la Most Consult Srl, dove è presidente e pure proprietario al 75 per cento; la Most S.A.S di Lucia Veleva, socio e Nuova Accademia SrL, consigliere. Poi c' è Giulia Bongiorno: il ministro per la Pubblica Amministrazione è nel cda della Juventus calcio. Elisabetta Trenta, ministro della Difesa è nel comitato direttivo del Consortium for research on intelligence and security service.