Matteo Salvini, il consiglio di Verdini sui migranti: "L'unica soluzione sono respingimenti e chiusura dei porti"
C'è il ruolo fondamentale dell'immigrazione, per lo più incontrollata, secondo Denis Verdini, se oggi l'Italia si trova ad avere un governo che è il combinato disposto di due forze populiste. Un fenomeno gestito male dai governi degli ultimi vent'anni, e male pure dall'Europa che anzichè aiutare davvero i Paesi di frontiera come l'Italia, non ha fatto altro che inondarci di direttive che avevano tutte solo e soltanto un significato: arrangiatevi. "Cosa accadrà ora, pertò, è tutto da vedere. Un conto infatti è urlare dall' opposizione contro le politiche lassiste degli avversari, un altro gestire con le leve del governo un fenomeno epocale. Le promesse contenute nel contratto del nuovo governo sono altrettanto epocali, ma difficilmente realizzabili, perché le procedure di rimpatrio sono costose e richiedono l' assenso dei Paesi di origine, e perché trasformare tutti i migranti, compresi i richiedenti asilo, in detenuti amministrativi nei Cie cozza palesemente con i principi costituzionali". scrive Verdini nel suo editoriale su Il Tempo. Leggi anche: Denis Verdini, consiglio a Salvini e Di Maio: "I tedeschi umiliateli così" E ancora: "L'Italia ha stretto un' alleanza col cartello di Visegrad per bloccare - cosa sacrosanta - la riforma del Regolamento di Dublino, ma si tratta di un' alleanza paradossale, perché stipulata proprio con i Paesi che finora si sono ferocemente opposti alle ricollocazioni degli immigrati. Salvini non fa mai nulla a caso, e avrà dunque le sue ragioni. L' unica possibile sarebbe precostituirsi l'alibi per avviare una politica indiscriminata di respingimenti in mare e la chiusura dei nostri porti. Una scelta avventurosa, ma che- al di là delle prevedibili dichiarazioni di sdegno - potrebbe trovare il tacito assenso di chi, compreso Macron, il cultore a parole della società aperta, le sue frontiere le tiene serrate da tempo.