M5s-Lega, accordo segreto per i ballottaggi: l'accordo per far fuori il Pd nelle roccaforti rosse
Il prequel è stato a Vicenza, dove il patto M5S-Lega ha permesso al centrodestra di strappare la città al centrosinistra: se Francesco Rucco ha vinto al primo turno senza l'incognita del ballottaggio lo deve infatti per gran parte al fatto che nella città veneta i 5 Stelle non avevano alcuna lista e avevano dato ai loro sostenitori indicazione di votare per Lega e centrodestra o non votare. Missione compiuta. Ora, in vista dei ballottaggi, i grillini avranno il sicuro appoggio leghista a Imola, dove provano a sconfiggere la candidata piddina Carmen Cappello, che ha preso il 42% dei voti contro il 29% della pentastellata Manuela Sangiorgi. Missione non impossibile se Salvini riuscirà a convincere il 23% degli elettori che al primo turno hanno votato il suo candidato a spostarsi sulla Sangiorgi. L'ultimo caso, eclatante, è quello di Siena, dove il predominio del Pd è stato indebolito negli anni dalle vicende legate al Monte dei Paschi. Il centrodestra intravvedeva la vittoria, ma temeva la lista dei 5 Stelle in cui vi era un ex leghista, che avrebbe sottratto voti più al centrodestra che al centrosinistra. L'sos è stato recepito, la lista pentastellata non è stata certificata e così il candidato del centrodestra, Luigi De Mossi, è riuscito quasi a pareggiare (24%) col sindaco uscente Bruno Valentini (27%). E per il ballottaggio, ora, leghisti e grillini suonano insieme la carica per la presa della roccaforte piddina. Chi può fermarli? Leggi anche: Amministrative, M5S in calo e lega in crescita: Matteo Salvini consola così Luigi Di Maio