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Gianfranco Fini e Massimo D'Alema, i maledetti: transfughi espulsi dalla politica

Davide Locano
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In questi giorni di furibonde polemiche sulla nomina Rai, dopo l'ultimo "no" di Silvio Berlusconi a Marcello Foa, Matteo Salvini ha rotto gli indugi, spiegando di essere pronto ad aprire le porte della Lega ai transfughi di Forza Italia che non vogliono trovarsi nuovamente "apparentati al Pd". E quasi a "gufare" i possibili e futuribili transfughi, Il Giornale dedica una pagina ad alcuni protagonisti della politica che, dopo aver cambiato casacca, hanno fatto una bruttissima fine. Si parte, ovviamente, da Gianfranco Fini, la cui fine dopo aver abbandonato il Pdl per Futuro e Libertà la ricordano tutti quanti. Fine assai più che ingloriosa. Dunque Angelino Alfano, il quale dopo aver fondato Ncd è di fatto sparito dalla politica. Un esempio anche per i grillini, dove viene ricordata la parabola di Luis Alberto Orellana: senatore M5s, dal 2016 nei Radicali e fuori dai giochi, ovvero dal Parlamento. Ultimo esempio di transfugo finito in disgrazia è Massimo D'Alema, che dopo aver lasciato in gran polemica con Matteo Renzi il Pd per la sgangherata avventura di Liberi e Uguale, parimenti, si è dovuto scordare il Parlamento. Insomma, i possibili transfughi di Forza Italia sono avvertiti... Leggi anche: "Berlusconi come Fini": Marcello Veneziani a valanga

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