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Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini contro Matteo Salvini: "Così la Lega ci sta rovinando"

Cristina Agostini
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L'invito di Silvio Berlusconi a ritrovare l' unità del centrodestra cade nel vuoto. Le polemiche a distanza continuano anche sotto l' ombrellone. E l' Abruzzo, Regione dove i leghisti hanno annunciato la corsa solitaria, diventa un caso nazionale. A Matteo Salvini e a Giancarlo Giorgetti - intervistato ieri da Libero - rispondono Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. I toni delle capogruppo forziste sono duri. «La Lega ha lasciato (momentaneamente, dicono loro) Forza Italia e Fratelli d' Italia per governare con Di Maio, Grillo e Casaleggio. Poi», accusa Gelmini, «ha tentato di imporre il presidente della Rai senza nemmeno coinvolgere gli alleati di sempre. Ora, per la Regione Abruzzo, vuole rompere la coalizione di centrodestra per favorire il Movimento 5 Stelle. "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova", diceva Agatha Christie. Forse la Lega ha scientificamente deciso di voltare le spalle al centrodestra unito?». Leggi anche: "Un tradimento", sconvolti dentro FI. Quel segnale di Salvini Alla presidente dei deputati azzurri non va giù l' accusa di inciucista. «Salvini continua con il ritornello sulla presunta quanto inesistente intesa tra Fi e il Pd... Il dubbio è che la cortina fumogena serva a nascondere il patto di potere Lega-M5S. Il vero banco di prova saranno i prossimi appuntamenti elettorali. Capiremo con chi sta realmente il leader del Carroccio». DIMENTICATOIO - Bernini risponde invece a Giorgetti, che dalle colonne di Libero «indica una nuova formula di centrodestra con Lega e Fdi». Se è questo il loro progetto, attacca la capogruppo berlusconiana a Palazzo Madama, la Lega starebbe riproponendo «lo schema di altri ambiziosi alleati che in passato hanno inutilmente cercato di escludere Berlusconi e Forza Italia e sono finiti nel dimenticatoio». Il modello degli azzurri resta quello «delle amministrazioni locali dove governiamo con la Lega». Per cui Bernini chiede al Carroccio di scegliere se tornare sui propri passi o «sottomettersi definitivamente al M5S». DIALOGO - Antonio Tajani prova a lanciare un messaggio dialogante: «Lavoriamo per la ricomposizione del centrodestra, se la Lega rompe con noi, facendo vincere i suoi alleati di governo, perderà buona parte dei suoi voti». Mara Carfagna si focalizza su un altro punto dell' intervista di Giorgetti, quello sulla possibilità di attacchi speculativi contro l' Italia. In quel caso, assicura la vice presidente della Camera, «da Fi ci sarà sempre e solo un atteggiamento responsabile e patriottico, non salteremmo sul carro degli speculatori illudendoci si lucrare politicamente». Giovanni Toti, in un' intervista al Corriere, invita a ripensare il centrodestra come a «una coalizione con due gambe». Quella leghista «ha trovato la sua dimensione, il suo leader e alcuni temi da proporre all' opinione pubblica» ed «è forte ma non autosufficiente». C' è bisogno, conclude Toti, «di una seconda gamba che rappresenta chi votava e chi vota Forza Italia, Fratelli d' Italia, il mondo civico e il mondo cattolico». Un appello all' unità, infine, arriva dal coordinatore di Fdi Guido Crosetto: «Chiedo a Salvini di dimostrare, proprio partendo dell' Abruzzo, che esiste ancora il centrodestra ma soprattutto che sappia assumersi la responsabilità di guidarlo e tutelarlo». Berlusconi, prosegue Crosetto, «quello vero di 20 anni fa, sapeva far crescere Forza Italia ma contestualmente aiutare gli alleati anche quando lo meritavano poco. Salvini sembra invece trattare male, senza memoria e senza riconoscenza, anche chi, come Giorgia Meloni e Fratelli d' Italia, gli hanno riservato sempre correttezza e rispetto». di Salvatore Dama

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