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Paolo Savona e il complotto finanziario: "L'Europa deve difenderci dallo spread e dagli speculatori"

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Caterina Spinelli
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Paolo Savona, ministro agli Affari Esteri, è favorevole alla manovra. Lo ha riferito durante un'intervista per la testata Rai Parlamento, in cui dichiara tutto il suo sostegno al governo gialloverde, che ha innalzato il deficit al 2,4% del pil per tre anni. Una battaglia, dunque, contro l'Ue che aveva intimato al Paese di non andare oltre l'1,6%. "All'Unione europea non chiedo flessibilità, ma la distinzione tra spese correnti e spese d'investimento. Bisogna riconoscere che quando uno fa un investimento lo fa nella propria ricchezza che resta e quindi va trattato contabilmente in modo diverso". Leggi anche: Il drastico avvertimento di Savona all'Europa Non c'è perciò - secondo il ministro - alcun problema paventato da importanti autorità. "L'unico ostacolo per l'Italia è il debito pubblico, sottoscritto a condizioni più onerose degli altri anche se non ci sono problemi di insolvenza". Occorre dunque "garantire il sistema da attacchi speculativi ingiusti", perché "non dovremmo pagare alcuno spread". "Ora manca solo il perfezionamento delle norme ed è il lavoro che si farà in questi giorni" spiega. Il Trattato di Maastricht - è convinto il ministro - non ha funzionato. L'Europa continua a crescere meno del resto del mondo e Paesi con problemi come l'Italia sono in difficoltà per crescere di più e rispettare i parametri. "Bisogna rivedere quegli accordi e puntare sugli investimenti perché si sono posti tanti di quei vincoli che il sistema non ha funzionato. Ridiscutiamone - invita Savona - perché stiamo portando l'Europa in una situazione di conflitto".

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