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Vittorio Feltri: "Reddito di cittadinanza un peccato mortale di Salvini"

Matteo Legnani
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Molti di coloro che hanno votato Lega si sono chiesti con stupore come mai Salvini abbia assecondato Di Maio nel dare una spinta al reddito di cittadinanza, mettendo a rischio il bilancio dello Stato, già minacciato da un debito mostruoso. Una spiegazione c' è. L' alleanza tra pentastellati e leghisti si è basata su un contratto in cui erano menzionati alcuni punti programmatici, tra cui il finanziamento mensile a coloro che non lavorano, vuoi perché non ne hanno voglia vuoi perché sgobbano in nero. Il ministro dell' Interno pertanto, davanti alla approvazione del provvedimento in questione, non ha potuto opporsi. Se lo avesse fatto sarebbe caduto il governo e addio sogni di gloria. Obtorto collo, egli ha detto sì alla schifezza pur sapendo di inimicarsi un congruo numero di propri supporter. I quali, per lo più piccoli e medi imprenditori, sono consapevoli che trattasi di una sorta di suicidio finanziario. E non gli perdoneranno facilmente di avere calato le brache dinanzi ai grillini scriteriati. Dobbiamo ammettere che Matteo non aveva alternative: se avesse bocciato la mancia ai fannulloni, specialmente del Sud, l' esecutivo sarebbe andato a pallino in quanto i 5 stelle non erano in grado di tradire il proprio illuso elettorato. Cosicché ha abbozzato rimediando una brutta figura inevitabile. Leggi anche: Vittorio Feltri: "Questa manovra è una boiata. Ora godiamoci il disastro" Salvini sarà costretto a farsi perdonare questo peccato mortale e gli auguriamo di riuscirci. Come? Tenterà, supponiamo, di ridurre le aliquote fiscali e di modificare la legge Fornero. Non sarà semplice in quanto le casse pubbliche piangono e non consentono ulteriori spese. Il rischio incombente è la bancarotta del Paese già abbastanza in crisi. Inoltre l' Europa ha il fucile spianato contro di noi ed è pronta a condannarci sul disavanzo. Combattere contro la protervia di Bruxelles sarebbe cosa buona e giusta, ma farlo stando legati ad essa è velleitario. O si sta dentro le regole Ue o ci si ribella. Abbiamo sbagliato ad accettare l' euro altrimenti non avremmo problemi come non ne hanno le nazioni che lo rifiutarono. Ora si pone il dilemma: continuare a ubbidire al Continente o sganciarsi da esso? Così, con un piede di là è uno di qua, non si va avanti ma solo indietro. Salvini non ha facoltà di spendere soldi inesistenti, deve dirci cosa cavolo ha in mente. di Vittorio Feltri

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