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Matteo Salvini, parola d'ordine ai suoi: "Mai nominare il reddito di cittadinanza"

Cristina Agostini
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Non parla mai di reddito di cittadinanza Matteo Salvini. Il provvedimento voluto da Luigi Di Maio, come dire, è di Di Maio e non deve essere associato in alcun modo alla Lega. Il ministro dell'Interno non si è fatto sentire dopo l'approvazione della misura grillina. E mentre il vicepremier pentastellato festeggiava sul balcone con gli altri ministri del M5s, lui si è eclissato.  "Se volete sapere come la penso, ecco, non ho mica cambiato idea", dice ora Salvini. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera in un retroscena, il leader della Lega è molto determinato, il tono della voce la dice lunga sulla sua opinione. Che è sempre quella.  Leggi anche: "La manovra è una boiata. Ora godiamoci il disastro", Feltri massacra Di Maio Ovvero, come sosteneva esattamente un anno fa: "Il reddito di cittadinanza è un reddito all'immigrazione", una misura "assistenzialista", come aveva detto l'indomani dalle elezioni. E adesso dietro questo "non ho cambiato idea", c'è lo scenario dei leghisti al governo, a partire dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che si dicono convinti che sarà una "misura boomerang", che i soldi stanziati, quei dieci miliardi servono a malapena per arrivare a un quarto dei 780 euro mensili promessi. E che di conseguenza ci sarà la figuraccia clamorosa dei grillini che dovranno presto giustificarsi con i proprio elettori della scelta scellerata.   Insomma il reddito di cittadinanza è roba dei grillini e tale deve rimanere nella percezione degli elettori. Per questo bisogna nominarla il meno possibile, anzi eliminarla del tutto.

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