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Giancarlo Giorgetti, l'incontro con Mario Draghi: le voci sul piano di Salvini per fermare le follie M5s

Davide Locano
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Le follie grilline inserite in manovra rischiano di far pagare un prezzo carissimo all'Italia: le tensioni su mercato e spread stanno lì a dimostrarlo. E per quanto Matteo Salvini in pubblico difenda il testo, dicendo anche che "lo spread se ne farà una ragione", in privato ha un atteggiamento assai più cauto. A Palazzo Chigi, per esempio, è Giancarlo Giorgetti che ha il compito di rassicurare imprenditori e investitori che minacciano di voler lasciare il Paese. Come sottolinea Il Messaggero, è il sottosegretario del Carroccio nonché fedelissimo di Salvini il "terminale di coloro che sperano in un ravvedimento per evitare non tanto lo scontro con l'Europa". E sempre il quotidiano capitolino dà conto di una pesantissima indiscrezione: mercoledì scorso Mario Draghi, presidente della Bce, ha concluso il suo tour romano incontrando proprio Giorgetti, dopo aver parlato al Quirinale con Sergio Mattarella. I due, ovviamente, si sono confrontati sulla manovra, che preoccupa e non poco il presidente della Bce. Fari puntati, altrettanto ovviamente, sull'imminente giudizio delle agenzie di rating, che potrebbero addirittura classificare come "spazzatura" il debito italiano, con gravissime conseguenze sui mercati (nei prossimi giorni pioveranno i giudizi di Moody's e Fitch). Leggi anche: L'esultanza dal balcone? Giorgetti gela Di Maio Lo scenario, insomma, non è dei più rassicuranti. E in via Bellerio, sede della Lega, ne sono consapevoli. Certo, Salvini non vuole che sia il solo Di Maio ad incassare il dividendo positivo che può, nel breve periodo, derivare da una manovra con cui si fa battaglia all'Europa. Ma parimenti non vuole che l'Italia finisca vittima di un nuovo assedio finanziario. Dunque, dietro alle quinte, il Carroccio starebbe preparando un piano B, di cui avrebbero parlato proprio Giorgetti e Draghi. Un piano B che prevede una mediazione sulla manovra nel caso in cui i colpi dello spread colpissero troppo duro. Per quanto la circostanza venga smentita, il punto è che se la tensioni sui mercati dovessero finire fuori controllo, Salvini si sarebbe impegnato a mettere mano alle misure in manovra, depotenziando insomma le follie del M5s che potrebbero compromettere il futuro del Paese.

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