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Luigi Bisignani, la bomba sul governo di Giuseppe Conte: Mattarella teme il disastro internazionale

Giulio Bucchi
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Il tema è esplosivo e decisivo per il futuro dell'Italia, ma proprio per questo Luigi Bisignani è pessimista, al limite dell'apocalittico. L'editorialista del Tempo parla di Libia e del vertice previsto a novembre a Palermo, una vetrina internazionale che invece "rischia di diventare un boomerang per il governo Conte". Il problema, sottolinea Bisignani, è l'impreparazione dell'esecutivo sul tema. "Il presidente Sergio Mattarella ne è consapevole e sta consigliando, attraverso canali ufficiali e non, di serrare le fila per evitare una figuraccia che rischierebbe di isolare ancora di più l'Italia in un momento delicato". Dal punto di vista organizzativo "il summit è nel caos organizzativo, con più di venti delegazioni previste da tutto il mondo e la location Villa Igiea "considerata da molti Servizi troppo distante dall'aeroporto e vulnerabile per gli accessi da mare e terra". Leggi anche: "Hanno i forconi in cantina". Bisignani, avvertimento sanguinoso a Di Maio e Salvini Ma è a livello politico che le carenze italiane stanno emergendo con evidenza, per la preoccupazione del ministro degli Esteri Enzo Moavero e la segretaria generale Elisabetta Belloni. L'assenza di Donald Trump e Vladimir Putin fa il resto, senza contare che cresce sempre di più il sospetto che "i francesi, d'intesa con qualche Emirato, stiano facendo un lavoro sotterraneo di boicottaggio per osteggiare, come sempre, i nostri collaudati rapporti con la Libia anche dopo il recente accordo stipulato dall'Eni con Bp per lo sfruttamento di altri 54mila km". Ci sarà il premier "ufficiale" Fayez al-Sarraj, più che incerta la presenza del suo rivale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica. I tentennamenti del nostro governo, "che non riesce neppure a prendere una decisione sul rinnovo dei vertici di sicurezza, rinviato di mercoledì in mercoledì", chiude il cerchio. "Con queste premesse - conclude Bisignani - e visto che le elezioni libiche di dicembre slittano, forse sarebbe meglio spostare l'appuntamento di Palermo che, anziché tentare una soluzione, evidenzierà al mondo il difficile momento dell'Italia".

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