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Manovra, pensioni: ecco cosa cambia. Accordo sulla pace fiscale. In carcere gli evasori

Davide Locano
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Dopo il vertice tra Lega e M5s, concluso poco dopo le 21 il CdM che ha varato il testo definitivo della manovra: in primis è stato raggiunto l'accordo sulla contestata pace fiscale dopo il caos che si era registrato intorno all'ora di pranzo. Dunque - dopo le schermaglie tra Giancarlo Giorgetti e M5s - le novità sulle pensioni: la riforma della legge-Fornero con quota 100 partirà a febbraio; accordo sul taglio alle pensioni d'oro, con la previsione di incassare un miliardo dalla 'sforbiciata' (riferiscono fonti di governo). La cifra sarà messa a copertura nella legge di Bilancio. Come detto, sì alla "pax fiscale" su 'nero' fino a 100mila euro. Nessun salvacondotto per gli evasori: previsto anche il carcere per chi froderà il Fisco (punto che farò molto discutere). Questi, in estrema sintesi, i punti cruciali raggiunti dal vertice della maggioranza gialloverde che ha preceduto il Consiglio dei ministri. Leggi anche: Paolo Savona, siluro sulla manovra poco prima del CdM Nell'ambito della pace fiscale sarà possibile presentare una dichiarazione integrativa su cui ci sarà una tassazione al 20% sul maggiore imponibile Irpef dichiarato nei 5 anni precedenti. Il tetto è a 100mila euro con un massimo dichiarabile di 1/3 sull'imponibile dell'anno precedente. È quanto confermano fonti della Lega dopo il vertice di governo sulla manovra. Via libera al saldo e stralcio per le cartelle anteriori al 2010 di importo inferiore a mille euro. È quanto prevede l'accordo raggiunto dalla maggioranza sul dl fiscale collegato alla manovra. La misura, secondo quanto si apprende, interessa dieci milioni di contribuenti e coinvolge il 25% del magazzino dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per le altre cartelle via libera alla rottamazione, in cinque anni e 20 rate trimestrali, senza pagare interessi e sanzioni. "Non è solo una manovra qualsiasi, è una manovra del popolo ma soprattutto un nuovo contratto sociale, è la grande occasione di smetterla di tagliare diritti ai cittadini per finanziare privilegi ma tagliamo privilegi per finanziare diritti. Ci sono tagli agli sprechi, un'ulteriore tassazione sul gioco d'azzardo, e si confermano quota 100, reddito e pensione di cittadinanza che partiranno nei primi tre mesi del 2019". Così il vicepremier Luigi Di Maio in conferenza stampa a Palazzo Chigi, che ha poi anticipato alcuni dei particolari dell'introduzione del reddito di cittadinanza: "Nei prossimi giorni conoscerete tutti i numeri, ma è una misura omogenea su tutto il territorio. La grande sfida sarà rifondare i Centri per l'impiego, e la mia personale sarà quella di far tornare il sorriso alla gente quando parla di Cpi", aggiunge. "Possiamo farla partire nei primi 3 mesi del 2019, ma stiamo lavorando già da 3 mesi con le Regioni per riformare il sistema della formazione - spiega -. Domani al Mise incontrerò tutti gli assessori regionali al Lavoro e ci metteremo ulteriormente al lavoro per questa sfida di civiltà, perché esiste in tutta Europa".

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