Tiro alla fune sulla Rai
Roma, 15 ott. (AdnKronos) - La Rai torna a dividere la maggioranza. Le ultime indiscrezioni parlano di nomine dei direttori rete e tg entro giovedì e parte la polemica. Ad accendere la miccia alcune frasi di Matteo Salvini al 'Messaggero' che dice di puntare solo sulle risorse interne, senza epurazioni, magari con la conferma di nominati del periodo renziano. Parole che avrebbero fatto andare su tutte le furie i grillini, Luigi Di Maio in testa, proprio in queste ore di delicate trattative sulla manovra a palazzo Chigi. La strategia del 'Capitano' su viale Mazzini, accusato di utilizzare il presidente 'sovranista' Marcello Foa per muovere le sue pedine, dunque, entra nel mirino dei Cinque stelle e provoca l'immediata reazione anche del Pd, indispettito dal modo del tutto irrituale rispetto al passato con il quale Foa starebbe vagliando, insieme all'ad Fabrizio Salini, i candidati alle direzioni. "E' gravissimo che Salvini si stia occupando delle direzioni dei tg", tuona il segretario Dem della Vigilanza, Michele Anzaldi. Mentre cresce sempre di più la tensione tra M5S-Lega (c'è chi, addirittura, vede a rischio l'accordo raggiunto nelle ultime ore sui futuri assetti di viale Mazzini), continua a impazzare il totonomine per i posti clou: per il Tg1, raccontano fonti parlamentari, si riproporrebbe un testa a testa tra Gennaro Sangiuliano e Franco Di Mare. Ma la partita è tutta aperta e non si escludono sorprese dell'ultimo minuto. 'Bruciati', invece, sarebbero i nomi dell'esterno Andrea Bonini, giornalista di Skytg24, e del mezzo busto Rai Alberto Matano (che potrebbe avere come 'ricompensa' la conduzione di una trasmissione di punta sulla rete ammiraglia). Se Sangiuliano, sponsorizzato da Salvini e gradito a Fi, non dovesse farcela, potrebbe essere dirottato al Tg2 o alla guida di una partecipata. In questo gioco a incastri si inserirebbe il partito di Silvio Berlusconi. Raccontano, infatti, che nell'accordo tra il Cav e Salvini su Foa ci sarebbe l'ok a una direzione di testata o di rete (o comunque il via libera a un incarico aziendale) in quota azzurra. In queste ore circolano con insistenza due candidati: Antonio Preziosi, dal 2009 al 2014 direttore dei GrRai e il manager televisivo Roberto Nepote, attuale presidente Rai Com.