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Manina e condono, la grillina Laura Castelli: "La Lega lo vuole, si apre un problema politico"

Giulio Bucchi
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Forse non lo sa, ma Laura Castelli sta aprendo una crisi di governo. La viceministra grillina all'Economia torna sulla questione del "condono allargato" che mercoledì sera ha fatto parlare il suo leader Luigi Di Maio di "testo manipolato inviato al Quirinale" in tv a Porta a porta. La tesi del vicepremier è che in Consiglio dei ministri, lunedì sera, Lega e M5s avessero trovato un accordo ma che poi una manina "tecnica o politica" abbia inserito nel testo punti differenti, come la depenalizzazione per chi evade. E ora la Castelli lancia un siluro direttamente agli alleati. "Lunedì prima del Consiglio dei ministri c'è stato un tavolo politico in cui l'accordo raggiunto prevedeva nessun condono penale e niente scudo fiscale sui capitali esteri - spiega all'agenzia Adnkronos -. Adesso Garavaglia e la Lega ci dicono che approvano una norma che introduce condoni penali e scudi fiscali per capitali all'estero? Allora c'è un problema politico". Leggi anche: "Ero in studio con Di Maio da Vespa. Cosa c'è dietro la bomba sulla manina" Parole che potrebbero venire superate agilmente, se non fosse che nelle ultime ore, stando a numerosi retroscena incrociati, i rapporti tra Lega e M5s si stessero deteriorando alla velocità della luce. Si parla di Matteo Salvini "frastornato" prima e "furioso" poi, e di un Giancarlo Giorgetti "irritato" per essere stato chiamato in causa direttamente da Di Maio. Lo stesso sottosegretario leghista all'Economia Massimo Garavaglia ha sostenuto che il testo era noto a tutti: "È evidente, tutti lo sapevano". Ma forse qualcuno sta cercando "l'incidente" ideale per rompere un'alleanza sempre più scomoda.

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