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Giancarlo Giorgetti, il retroscena sul guerra grillina al decreto fiscale: "Se salta il governo, addio 5s"

Gino Coala
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Dietro lo scontro tra grillini e leghisti sul decreto fiscale, Giancarlo Giorgetti sa che c'è un problema ben più profondo e radicato nei rapporti tra Lega e M5s, un problema che riemergerà a fine anno, poco dopo che sarà tracciata una linea sui conti pubblici e si tireranno le prime somme. Leggi anche: Di Maio, lo sfogo con i suoi: "Non sono un co***, ho firmato io" Le schermaglie dietro le quinte erano cominciate da tempo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio lo sa benissimo, visto che ministri e parlamentari leghisti bussano ogni giorno alla sua porta per riportargli tutti gli sgarbi e gli ostacoli che i grillini riescono a contrapporre alle iniziative della Lega. Come riporta il Corriere della sera, in Parlamento i leghisti stanno facendo una fatica doppia per ottenere un chiarimento sulle competenze per le regioni, i grillini non rispondono e intanto l'autonomia per Veneto e Lombardia, ribadita dai referen dum, stenta a decollare. Senza dimenticare tutte le difficoltà incontrate sul decreto sicurezza, andato avanti a fatica per la pioggia di emendamenti grillini. Il nodo è tutto di leadership secondo Giorgetti, uno come Di Maio che va in tv ad accusare gli alleati di volerlo fregare tradisce un problema tutto personale: "La verità - avrebbe detto Giorgetti come riporta un retroscena del Corriere - è che noi, se Matteo ci chiede una cosa, la facciamo. Di Maio i suoi li controlla o no? Questa è la domanda, questo è il problema". L'uscita di Di Maio a Porta a porta, con tanto di smentita in diretta da parte del Quirinale sul testo modificato (ma mai arrivato), la dice lunga. In atto ci sarebbe un'operazione "per farci fuori dal governo", secondo Matteo Salvini, magari anche col sostegno del Colle. Giorgetti però spinge la memoria un po' più indietro nel tempo, ai tempi in cui la Lega assomigliava molto più al M5s e si ribellava ai ministeri romani: era il 1994 e prima di tornare al governo dovettero passare sette anni. Stavolta i rapporti sono ribaltati, la Lega ha un'occasione ben chiara davanti: "Con quello che i Cinquestelle stanno combinando in questi mesi, se dovesse saltare il governo - ha raccontato Giorgetti ad alcuni ministri - i poteri forti e anche il Quirinale si guardarebbero bene dal fargli toccare ancora la palla di qui in avanti. Credetemi, parlo a ragion veduta".

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