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Pierluigi Bersani, la farsa di Liberi e Uguali e la sinistra: il partitino si spacce

Marta Beretta
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La sinistra scricchiola: i suoi partiti si dividono sempre più. Non bastava, infatti, la crisi del Pd, ora a salutare Potere al Popolo c'è Rifondazione Comunista. Non va tanto meglio a Liberi e Uguali di Pietro Grasso, che oggi, 20 ottobre, si riuniscono con la possibilità di uscirne distrutti. Saranno, molto probabilmente, proprio i due nuclei fondatori, Mdp e Sinistra Italiana, a prendere due strade differenti. Non è però una novità che la sinistra italiana subisca questo declino: nel lontano 1921, a Livorno, il Partito Comunista abbandonò il Partito Socialista Italiano. Il '900 fu così un periodo alquanto complesso e turbolento, che vide nel 1989 un Achille Occhetto, segretario della Pci, prendere la propria direzione. Quell'anno il politico diede il via alla svolta della Bolognina, avviando il convoglio comunista verso l'archiviazione, in favore del nuovo Partito Democratico della Sinistra.  Leggi anche: È scontro all'interno di LeU: Grasso sfida Bersani Non tutti furono d'accordo con la decisione di Occhetto, tra questi Fausto Bertinotti che costituì Rifondazione Comunista. Il Pds, esattamente un anno dopo la propria fondazione, lasciò la "P" e diede vita ai Democratici di Sinistra, per poi fondersi con la Margherita e diventare il Partito Democratico. Insomma, sembrerebbe che il Pd avesse già un destino segnato e non dovrebbe dunque stupirci se la situazione attuale della sinistra sia questa. 

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