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Luigi Di Maio, Bisignani smaschera il disastro del ministro grillino: il peggiore dei disastri

Gino Coala
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Il sospetto di parecchi osservatori della politica, in primis Luigi Bisignani sul Tempo, è che Luigi Di Maio sia più concentrato a cercare nemici occulti e manine misteriose, mentre alle sue spalle le grandi aziende strategiche del Paese rischiano di "andare a sbattere". A molti potrebbe sfuggire, ma il grillino come primo lavoro dovrebbe fare il ministro dello Sviluppo economico, eppure assiste "senza colpo ferire" allo scontro tra i due principali azionisti di Tim, Vivendi e il fondo Elliot con Cassa depositi e prestiti che dovrebbe intervenire per lo sviluppo della rete, considerando che gli americani si stanno sfilando dai giochi. Leggi anche: Striscia la notizia, l'inquietante scoperta sui biglietti premio di Alitalia: toh che caso... C'è poi il nodo sulla Rai, passata dalla lottizzazione sistematica alla totale assenza di un piano strategico sui contenuti, oltre che di uno sviluppo della cultura digitale, nonostante i proclami del nuovo governo. Senza tralasciare i dispetti che si fanno il pnuovo presidente e l'Amministratore delegato. E che dire di Alitalia, il cui rilancio dovrebbe passare attraverso un'acquisizione da parte di Ferrovie. Una mossa descritta dai grillini come un esemplare modello industriale, nonostante in tutto il mondo non esista una roba del genere, tranne in Canada dove è fallito miseramente. Poi ci sarà Bruxelles che quasi sicuramente boccerà l'acquisizione, visto che è di fatto un aiuto di Stato e sanzionerà l'Italia, con buona pace delle tasche degli italiani. Dall'ultima Legge di Stabilità non arrivano segnali incoraggianti neanche su quelle realtà industriali più solide per il Paese, vedi Eni, Poste e Fincantieri. L'aumento di capitale in queste società da parte dello Stato voluto dai grillini rischia ancora una volta di trasformare queste realtà nei vecchi carrozzoni statali. L'ultima speranza resta Matteo Salvini, scrive ancora Bisignani, che "crei al più presto le condizioni per andare a votare e dimostrare la concretezza avuta sui temi dell'immigrazione" anche in altri settori.

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