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Matteo Salvini, il retroscena: duro con l'Europa e morbido con Luigi Di Maio, la sua grande paura

Giulio Bucchi
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Duro fuori e morbido dentro. Matteo Salvini sta preparando una doppia strategia, solo apparentemente contraddittoria. Con l'Unione europea, che boccerà la manovra italiana, il leader della Lega predica una linea irremovibile. Secondo Repubblica, il vicepremier vuole lo scontro. "Sarà guerra", ha ripetuto anche lunedì sera al collega Luigi Di Maio e al premier Giuseppe Conte, e solo il primo sembra seguirlo davvero. Ma proprio perché stanno per arrivare turbolenze (febbre da spread, speculazione finanziaria e attriti con Bruxelles sono solo all'inizio), è stato lo stesso Salvini a chiedere al Movimento 5 Stelle calma e sangue freddo. Leggi anche: Salvini e Di Maio parlano, lui sta zitto. Conte gioca da solo: le telefonate pesanti Niente scontri interni, niente polemiche con la Lega, niente accuse agli alleati modello-manina. Da parte sua, il ministro degli Interni si impegna a spegnere ogni potenziale incendio (e le micce non mancano), ma in cambio chiede compattezza totale. Non c'entra tanto la "legislatura di 5 anni", su cui nessuno o quasi scommette davvero al di là delle parole. È in ballo, piuttosto, la sopravvivenza dell'esecutivo in un momento troppo caldo per scherzare con il fuoco, e con esso la salute del paese Italia. Solo serrando le fila, si può sperare di arrivare con il vento in poppa al primo, vero test per la Lega e i 5 Stelle: le elezioni europee della primavera 2019, dove anche il braccio di ferro con Juncker e Moscovici potrà essere usato a proprio favore dai sovranisti.

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