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Manovra, modifiche solo dopo le elezioni europee: E per lo spread si spera in Mario Draghi

Cristina Agostini
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Non sarà una eventuale bocciatura della manovra da parte della Commissione europea a far cambiare idea al governo italiano o a Matteo Salvini, forte orma del risultato elettorale in Trentino: l'alleanza con il Movimento 5 stelle funziona e quindi si continua in questa direzione. Certo il leader della Lega preferirebbe che Luigi Di Maio evitasse altre "sceneggiate napoletane" come quella da Bruno Vespa a Porta a Porta quando denunciò la "manina". Leggi anche: "Come trasferire i capitali all'estero", viene giù tutto. Parla Doris, la bomba per le banche: scatta il panico Entrambi sanno poi che ora non possono cedere sulla manovra, perché perderebbero credibilità: "Pagheremmo tutto già alle europee", dice Salvini. Altra cosa sono le modifiche per cercare di recuperare qualche miliardo, per esempio spostare l'entrata in vigore della riforma delle pensioni e slittare il reddito di cittadinanza. Solo dopo le elezioni, insomma, sarà possibile rivedere la manovra. Forse, nota La Stampa in retroscena, non prima di luglio.  Intanto il ministro dell'Economia Giovanni Tria scrive all'Europa che è pronto ad adottare "tutte le necessarie misure" per rispettare "in maniera rigorosa gli obiettivi" e il premier Giuseppe Conte ha assicurato che il 2,4 è il tetto massimo. Matteo Salvini si dice convinto che "una ruota di scorta" il governo dovrà avercela. Una manovra correttiva a metà 2019 dovrà essere prevista e soprattutto si spera in Mario Draghi: se lo spread andasse fuori controllo nei prossimi mesi la Bce potrebbe intervenire e ricominciare ad acquistare titoli italiani. Anche solo per evitare contagi. 

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