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Bruno Vespa: "Salvini-Di Maio e Juncker-Moscovici, due treni in rotta di collisione"

Cristina Agostini
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"Ci sono due treni in corsa sullo stesso binario che provengono da direzioni opposte. Il primo è condotto da Di Maio e Salvini, il secondo da Juncker e da Moscovici su mandato di Macron". Ora, si chiede Bruno Vespa nel suo editoriale su Il Giorno, "chi frenerà per primo, se frenerà? Da nessuna parte, finora, ci sono segni di frenata". Leggi anche:  "Avete notato che Draghi...". Bomba di Vespa sul presidente Bce Insomma, spiega il direttore di Porta a porta, da una parte i due vicepremier vogliono mantenere le promesse che hanno fatto ai propri elettori e continuano a ripetere che non accetteranno interferenze ("Voglio un'Europa in cui i governi possano spendere i loro soldi", come ha detto il leader della Lega) mentre il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria "cercano di spiegare (per ora invano) che il deficit programmato non è devastante, altri lo hanno fatto in passato e comunque occorreva muoversi visto che il Paese non cresce da vent'anni". Dall'altra parte Jean Claude Juncker e Pierre Moscovici insistono sulla necessità di rispettare le regole. "Ma a chi conviene lo scontro tra i due treni?", conclude Vespa: "Non all'Italia, perché pagare un mucchio di interessi in più per uno spread che esplode annulla gli effetti benefici della distribuzione di denaro ipotizzata con la legge di bilancio. Non all'Europa perché senza l'Italia essa non esisterebbe. A chi gli ha chiesto se le sanzioni non finirebbero per avvantaggiare i populisti alla guida del governo italiano nella campagna elettorale di primavera, Draghi ha risposto: «È una domanda molto interessante. Fatela alla Commissione», mostrando così di condividerne il senso. L' Europa guarda alla forma, l'Italia alla sostanza: entrambe devono salvare la faccia" ma "sarebbe sciocco se entrambi i treni non frenassero insieme".

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