Vittorio Feltri, Forza Italia porta in piazza quattro gatti spaesati: "Cosa rischia davvero alle urne"
Ieri Forza (o Debolezza) Italia ha tentato di organizzare a Torino una manifestazione popolare in appoggio alla realizzazione del Tav ed ha fallito. All' appuntamento sono arrivati quattro gatti spaesati e ha trionfato la desolazione di un partito ormai allo sbando e incapace di reggere la concorrenza degli ex alleati e degli avversari. Il problema però non è tanto che la piazza fosse vuota: il rischio è che le urne alle prossime elezioni europee siano altrettanto vuote, come preannunciano in modo sinistro i sondaggi cari a Berlusconi. Leggi anche: Filippo Facci, perché di Forza Italia non frega più niente a nessuno È un peccato che gli azzurri, dopo decenni gloriosi, si siano ridotti a uno sparuto gruppo di ingenui, gente che pensa di risorgere affidandosi alla guida di una brava persona quale Tajani, tuttavia non all' altezza della drammatica situazione. Silvio ha fatto molti miracoli e non si può pretendere che ne compia altri, alla sua età, già sfiancato da guai giudiziari campati in aria, l' ultimo dei quali è esploso due giorni orsono e riguarda il ruolo di Tarantini nell' annosa questione delle escort, della quale abbiamo onestamente piene le scatole. Forza Italia ha dominato per lustri nel panorama politico, i cittadini si erano illusi che il Cavaliere fosse l' uomo giusto per realizzare la agognata rivoluzione liberale. Che invece non è mai neppure cominciata, di qui l' avvio del declino che sta avendo una conclusione esiziale, i cui sintomi sono evidenti. Indire un raduno nel capoluogo piemontese a cui aderiscono alcuni fedelissimi residuali mette tristezza e induce a pensare che prossimamente assisteremo a una cerimonia funebre, ovviamente mesta, protagonista la creatura ormai in coma del Berlusca. Queste considerazioni improntate a malinconia sono ispirate alla realtà, non a malanimo, e ci dispiace constatare che Arcore si stia trasformando in una camera mortuaria. Non saremo noi a negare a Forza Italia una prece. Al tempo stesso speriamo che il becchino Tajani si renda conto che è meglio andare a casa piuttosto che seppellire i propri generosi benefattori. di Vittorio Feltri