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Giovanni Tria: "La manovra non si tocca". Cosa c'è dietro la svolta sovranista del ministro dell'Economia

Matteo Legnani
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Nel giro di pochi mesi (settimane?) è passato da "l'Europa è la nostra casa" a "Ci bastonano per questioni elettorali loro interne, c'è un pregiudizio contro l'Italia" da parte dei suoi partner europei. Ce l'ha, in particolare, il nostro ministro delle Finanze, con la Francia, "che ha un debito più alto del nostro". Una metamorfosi, quella di Giovanni Tria: da europeista a sovranista. Ieri ha ribadito che "la manovra non cambia", perchè "è la risposta nazionale a problemi che non sono stati risolti a livello europeo". E chissà che proprio in questa presa di coscienza, insieme al pressing di Salvini e Di Maio che insistono sulla crescita che la manovra porterà con sè, non stia la sorprendente svolta di un ministro che fino a poche settimane fa sembrava a un passo dall'essere estromesso dal governo e ne è invece diventato oggi uno dei più convinti pilastri. Leggi anche: Giovanni Tria all'Eurogruppo: "Manovra non cambia, ecco perchè attaccano l'Europa"

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