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Matteo Salvini risponde agli insulti di Moscovici: "Non siamo accattoni, ora basta. E il tuo stipendio..."

Davide Locano
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Ancora Pierre Moscovici contro il nostro Paese: "Con l'italia possiamo avere un accordo sulle regole, avvicinarsi a queste regole, ma non può esserci una trattativa da mercanti di tappeti". Così il commissario europeo in Parlamento a Parigi, rispondendo alle parole di Giuseppe Conte, che ha detto di non vedere l'ora "di confrontarmi con il presidente Jean-Claude Juncker e gli altri commissari che sono stati invitati alla cena di sabato prossimo". Moscovici ha anche aggiunto che "il dialogo con l'Italia è più necessario che mai". Leggi anche: Salvini, colpaccio a destra: chi entra nella Lega Durissima la replica di Matteo Salvini alle parole di Moscovici: "Il popolo italiano - ha affermato il ministro dell'Interno - non è un popolo di mercanti di tappeti o di accattoni. Moscovici continua a insultare l'Italia, ma il suo stipendio è pagato anche dagli italiani", ha ricordato il vicepremier della Lega. E ancora: "Ora basta. La pazienza è finita", ha concluso minaccioso. No, Salvini non arretra di un centimetro. E soprattutto non accetta gli insulti del commissario contro il nostro Paese.

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