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Laura Castelli: "L'ecotassa resta, era nel contratto di governo"

Matteo Legnani
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E' caos sulla ecotassa per le vetture più inquinanti. Anche nel governo, dove nel pomeriggio un'autentica frattura tra Lega e M5S è stata spalancata dalla sottosegretaria all'Economia Roberta castelli. Matteo Salvini, infatti, fin da stamattina si era dichiarato contrario "a ogni ipotesi di nuova tassa su beni già ipertassati e più tassati d'Europa. Non credo che uno abbia una macchina vecchia per piacere ma perchè non ha la possibilità". Luigi Di Maio, da parte sua, aveva abbozzato: pur ribadendo che la ecotassa "è nel contratto di governo, oltre che nel programma del Movimento 5 Stelle" era andato incontro all'alleato dicendo che "non esiste nessuna nuova tassa per auto già in circolazione, chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina non pagherà un centesimo in più" e poi aggiungendo che "questa norma è passata così in legge di Bilancio ma si può migliorare al Senato. Ora ci mettiamo tutti intorno a un tavolo". Secondo Di Maio, si tratta di "premiare chi decide di comprare un'auto nuova meno inquinante, dandogli un incentivo fino a 6000 euro. Questa è l'idea della norma pensata dal governo, che disincentiva chi sceglie un'auto più inquinante". Ma quando pareva che la tempesta si affievolisse con l'apertura del vicepremier grillino, ecco arrivare nel pomeriggio il rullo compressore-Laura Castelli: "La volontà del governo è quella di tenerla. Sta nel contratto di governo. Le persone meno abbienti non sono colpite - ha chiarito - c'è stato un dibattito mediatico, ma penso che la norma non sia stata letta in maniera approfondita. Non colpisce né chi ha un'auto vecchia, né chi acquista un'utilitaria sotto una certa cilindrata". Sì, ma colpisce chi voglia comprarsi un'auto nuova senza spendere il patrimonio che costano oggi le auto elettriche o ibride". Leggi anche: Laura Castelli, il crollo nervoso al bar della Camera: "Complotto contro di me"

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