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Matteo Renzi, la fine ridicola: la sentenza dei sondaggisti sul suo partito

Matteo Legnani
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I sondaggisti dipingono uno scenario catastrofico, per Matteo Renzi e per il Pd. L'ipotesi che l'ex premier ed ex segretario dei dem si staccasse dal partito per fondarne uno suo provocherebbe sfracelli e, con ogni probabilità andrebbe a tutto vantaggio della Lega e dei M5S. La Repubblica riporta le rilevazione dei maggiori istituti demoscopici italiani sulla "Cosa renziana". La prospettiva più rosea, almeno per Renzi, la fornisce Emg Acqua, che con una indagine condotta a novembre su 1.603 intervistati attribuisce a Renzi il 12%, con la metà del bottino in arrivo dal Pd; Ipr Marketting lo dà invece al 9%, "con un 5% proveniente dal Pd che crollerebbe dal 18 al 13%" spiega Antonio Noto. Per Swg Renzi potrebbe attestarsi intorno al 10%, "ma non alle Europee, su un periodo più lungo" dice Maurizio Pessato. La rilevazione più bassa è quella di Roberto Weber di Ixè, che a settembre assegnava a Renzi un consenso oscillante tra il 5 e il 6%, "tutti voti in arrivo dal Pd, o quasi". Nicola Piepoli dice invece di non aver "testato il partito di Renzi, perchè inattuale. In ogni caso, a voler far numeri diciamo che potrebbe valere il 2%". Insomma, roba da macelleria messicana, per lui e per il Pd. Conferma Noto: "Diciamo che a conti fatti, il partito di Renzi servirebbe più che altro a "sgonfiare il Pd, delegittimando implicitamente anche le primarie". Leggi anche: Vittorio Feltri: Marco Minniti si ritira e Matteo Renzi se ne va, il Pd porta iella

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