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Luigi Di Maio, retromarcia e figuraccia sull'Ires: ammette di avere sbagliato tutto

Davide Locano
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Retromarcia di Luigi Di Maio sui rincari Ires introdotti dal governo in manovra. Il vicepremier pentastellato, con una nota del ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, prende l'impegno di modificare il punto: "Quella norma va cambiata nel primo provvedimento utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli". Dunque, Di Maio spiega come verrà rivista la norma relativa all'Ires: "Non possiamo intervenire nella Legge di Bilancio perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Ma prendo l'impegno di modificarla nel primo provvedimento utile. Inoltre, abbiamo sentito la comunità dei Frati di Assisi, che ringraziamo per il loro instancabile impegno, e li incontreremo quanto prima". La marcia indietro è arrivata dopo la dura protesta delle opposizioni, Forza Italia in primis. Poche ore fa, l'attacco al governo di Gualtiero Bassetti, il presidente della Cei: "Il raddoppio dell'Ires non è un dono, ma una provocazione. Il nostro Paese sta vivendo un momento difficile, ma non mi sarei aspettato di vedere colpito il volontariato e tutto ciò che rappresenta: si tratta di migliaia di istituzioni senza fini di lucro, che coprono uno spettro enorme di bisogni ed esigenze, da quelle ambientali a quelle sanitarie, da quelle di supporto alla coesione sociale e di contrasto alla povertà a quelle ricreative, culturali ed educative", ha dichiarato in un'intervista a Repubblica. Leggi anche: Di Maio, il giochetto ridicolo per rovinarci il Natale

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