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Gregorio De Falco, il senatore Felice Mariani allo scoperto. "Con Di Maio ci diciamo cose che fuori..."

Giulio Bucchi
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Dopo la cacciata di Gregorio De Falco dal M5s, i senatori e deputati grillini preparano la rivolta. La decisione dei Probiviri di espellere il comandante e il collega De Bonis, due dei "dissidenti" inguaia Luigi Di Maio e  la maggioranza, visto che ora i numeri a Palazzo Madama traballano. E iniziano a venire alla luce ribelli insospettabili, fino al 31 dicembre ligi agli ordini dei vertici.  Leggi anche: "Che fine farà De Falco, molto presto". M5s, il delirio sul "complotto" "Io provengo dallo sport, dove la disciplina è fondamentale e sono stato per 40 anni nelle Fiamme Gialle, so cosa vuol dire rispettare i regolamenti. Ma quando c' è da discutere, si discute". Il deputato Felice Mariani, gloria del judo nazionale, intervistato dal Corriere della Sera pur tra mille imbarazzi esprime i suoi dubbi sulle purghe di Di Maio: C'è una linea dettata dal partito e bisogna accettare questa sentenza. Anche se poi, è chiaro, ci sarà discussione tra noi. A volte c'è una linea dettata, ma poi non è che devi stare proprio su quei binari... Puoi dire la tua, ma devi rispettare la linea. Vale in tutti i partiti, se non vuoi fare la fine del Pd per colpa delle correnti". Poi chiama in causa i capi: "Chi gestisce si deve rendere conto che un Movimento non è una dittatura. Piano piano ci sarà una evoluzione, un modo un po' più elastico di affrontare le cose". C'è chi come la senatrice Nugnes sostiene che a decidere la cacciata di De Falco sia stato Davide Casaleggio: "Non so rispondere. Il mio contatto diretto è con Di Maio. Nelle riunioni con lui a volte c'è qualche motivo di discussione, ma l'importante è dirsi le cose. Ci diciamo cose che non si possono dire fuori. Ci vuole qualcuno che tiene la barra dritta, altrimenti si sfascia tutto".

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