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Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, il retroscena: "Da oggi due M5s, uno marca Matteo Salvini". È gelo

Giulio Bucchi
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Non l'avrebbe presa benissimo, Alessandro Di Battista. Il retroscena del Corriere della Sera sull'incontro tra Dibba e Luigi Di Maio in Trentino, per la "farsa sulla neve" grillina, confermano le prime voci: il pasionario M5s, rientrato in Italia per la campagna elettorale delle europee, non sprizzerebbe entusiasmo da tutti i pori. Leggi anche: "Pace durata il tempo del video". Dibba-Di Maio, l'indiscrezione che scuote il M5s Eppure, per lui, Davide Casaleggio ha cucito su misura un ruolo fondamentale: "Ve la ricordate la marcatura di Gentile su Maradona ai Mondiali del 1982? Ecco, al posto del volto ruvido dell'allora terzino della nazionale italiana metteteci la faccia di Di Battista", spiega una fonte anonima al Corsera. E Maradona, ovviamente, sarebbe Matteo Salvini. Da qui a maggio ci saranno "due Movimenti", uno istituzionale e di governo che parlerà per bocca di Di Maio e dei ministri, e uno di piazza e di pancia, con la voce di Di Battista. Rientrato dal Centro America, Di Battista dovrà "marcare stretto" il leghista, "sfidarlo in pubblico e in tv, corpo a corpo e a distanza, fargli il controcanto, contendergli il ring della stranissima campagna elettorale per le Europee". Quanto potrà durare un'alleanza di governo in questo modo?

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