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Tav, ipotesi referendum

AdnKronos
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(AdnKronos) - Torna l'ipotesi referendum per sciogliere il nodo Tav. Matteo Salvini non lo esclude, mentre Sergio Chiamparino propone una consultazione che coinvolga non solo il Piemonte ma tutto il Nord Italia. La commissione, presieduta da Marco Ponti, incaricata dal governo di realizzare un'analisi su costi e benefici della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione ha consegnato ieri il documento, non ancora reso pubblico, al Ministero delle Infrastrutture. Indiscrezioni di stampa parlano di una possibile bocciatura dell'opera da parte della commissione. Fonti del Mit precisano però di aver ricevuto solo una bozza preliminare dell'analisi. Riguardo alle anticipazioni circolate sull'esito della valutazione, Salvini a 'No stop news' su Rtl 102.5 dice: "Sulla Tav ho sempre detto che bisogna andare avanti". Ma aggiunge: "Ci sono milioni di piemontesi, ma direi anche di italiani, che hanno un'idea chiara e quindi, se chiedessero un referendum, con un governo che si basa sulla partecipazione diretta e sull'ascolto dei cittadini, nessuno di noi potrebbe fermare questa richiesta". Lancia l'ipotesi di una consultazione sulla Tav anche il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino: "Se il governo dirà no io proporrò che si faccia un referendum e che, se possibile, lo si faccia in tutto il Nord Italia". "Io credo che la Tav - aggiunge - si debba fare, che se si fa una valutazione politica i benefici siano di gran lunga superiori ai costi". "Non mi stupirebbe - nota poi - se i dati tecnici dell'analisi costi benefici fornissero un risultato negativo perché il professor Ponti e il suo gruppo di collaboratori non hanno mai fatto mistero delle loro convinzioni". "A questo bisogna aggiungere - sottolinea - la valutazione dei costi del non fare che al momento non mi risulta sia ancora stato fatto". "In ogni caso - prosegue - c'è una parte di valutazione che, come dice lo stesso professor Ponti, è eminentemente politica e riguarda i benefici, cioè quanto vale in termini economici per i prossimi 50 anni spostare il traffico dalle autostrade alla ferrovia sia per le merci, sia per le persone. A questo io do un altissimo valore e ritengo che la Tav si debba fare". A questo proposito il presidente del Piemonte ribadisce la sua posizione: "Innanzitutto chiedo che il governo decida dato che non ha più alibi, i dati tecnici ci sono, li completi e poi dica un sì o un no. Se sarà un no io chiederò al Consiglio regionale di indire con apposita legge un referendum consultivo al quale, se riterranno, i colleghi di Veneto, Lombardia, Valle d'Aosta e Liguria potranno unirsi in modo da avere una grande giornata in cui tutto il Nord Italia si pronunci con un sì o un no alla decisione eventuale del governo di bloccare la Tav". Sulle diverse posizioni espresse da M5S e Lega sulla Tav, Chiamparino dice: "Certamente non è positivo per il Paese e nel nostro caso anche per il Piemonte perché determina una situazione di incertezza". Sulla questione è intervenuto oggi anche il vicepremier Luigi Di Maio . "Non ho letto la relazione sulla Tav, che è preliminare e per ora è stata consegnata solo al Mit - premette ai microfoni di Radio Anch'io su Rai Radio1 -. Ci sarà un contraddittorio con le associazioni e con i comitati pro e contro l'opera. Aspettiamo, saranno i tecnici - precisa - a parlare".

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