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Roberto Fico peggio di Gianfranco Fini: il ricatto politico a Matteo Salvini e Luigi Di Maio

Gino Coala
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Di stare al suo posto, il presidente della Camera Roberto Fico non sembra averne alcuna intenzione. La tentazione di mettere il becco negli affari del governo, cercando in tutti i modi di influenzarne le decisioni, è vizio antico di chi siede sullo scranno più alto di Montecitorio, come hanno già dimostrato ben più illustri predecessori del grillino, da Gianfranco Fini e Laura Boldrini. Quel che però Fico tende a dimenticare, è la brutta fine, politica, che ognuno dei precedenti presidenti della Camera ha fatto dopo aver passato il proprio mandato a battagliare su temi che, sotto sotto, stavano a cuore solo a loro. Leggi anche: M5s, la scissione dopo le elezioni Europee: chi va con Beppe Grillo Fico si sente, con orgoglio, lo stesso militante di sinistra di un tempo, quello che partecipava ai gazebo in piazza a favore dell'acqua pubblica e contro la modernizzazione del Paese, quindi contrario a ogni tipo di infrastruttura come Tav, Tap, autostrade più sicure come il Terzo Valico e via discorrendo. Perse quasi tutte le battaglie, a Fico non resta che barricarsi dietro il no secco contro la Tav Torino-Lione, sostenuta dalla Lega e Matteo Salvini che non ha escluso anche un referendum. L'ipotesi della consultazione però stavolta a Fico non piace, anche perché i sondaggi dicono chiaramente che il risultato sarebbe a grande sostegno dell'opera. Così sul Fatto quotidiano, l'erede della Boldrini prova a disinnescare la mina del voto: "Bisognerebbe innanzitutto chiarire di che tipo di referendum parliamo - ha detto Fico - E comunque per la Costituzuione per indirne uno servono 500mila firme, e se accadesse non avrei nulla da dire. Piuttosto avrei da dire se il Movimento appoggiasse un referendum sul Tav, questione che non ha mai lontanamente posto. Il M5s è costituzionalmente contrario a quest'opera. Ricordo che la prima riunione nazionale dei meet up venne fatta nel 2005 a Torino, per unirsi alla protesta dei No Tav". E anche l'avvertimento a Luigi Di Maio e soci è lanciato.

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