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Matteo Salvini, l'indiscrezione: il reddito slitterà, Luigi Di Maio e i 5 stelle si schianteranno

Cristina Agostini
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Girano voci a Palazzo Chigi sul summit tra Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, dove solo apparentemente è filato tutto liscio. Ci sono infatti due temi che fanno tremare il governo giallo-verde da qui alle elezioni europee: la Tav e la riforma delle autonomie. Per la Lega la Tav si deve fare, può essere ridimensionata, può diventare low cost, ma "va assolutamente fatta, altrimenti si va a referendum. Mica sarete contrari ai sentire i cittadini?!", ha chiesto Salvini a Di Maio secondo quanto riporta il Messaggero. E Di Maio non l'ha certo presa bene. Leggi anche: Un tetto ai contanti, obbligo di spesa e paletti: ecco cosa non sapete sul reddito-follia I leghisti accusano i grillini di essere "pasticcioni e incompetenti" e di aver ideato un reddito di cittadinanza macchinoso, complesso e suscettibile di dare luogo a milioni di truffe. Ma Salvini se ne frega: "Il reddito sono fatti loro, non fate nulla, non presentate emendamenti per inasprire la vigilanza o le sanzioni. Se si andranno a schiantare, com'è probabile, vorrà dire che avranno fatto tutto da soli. E poi sarà difficile che riescano a farlo partire per aprile...". In tempo per le elezioni del 26 maggio. Il ministro dell'Interno, che ieri 17 gennaio, in conferenza stampa, non si è voluto far fotografare con in mano il cartello con la scritta "reddito di cittadinanza", sarebbe anche intenzionato a mettere mano alla parte del decretone che riguarda i disabili e le famiglie numerose.

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