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Che tempo che fa, il delirio di Alessandro Di Battista: "Chi c'è dietro agli attacchi a Danilo Toninelli"

Davide Locano
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Secondo Alessandro Di Battista, uno dei capofila del MoVimento Cinquestelle, dietro alle gaffe del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ci sarebbe «la mano dei Benetton». L' accusa, pesantissima, arriva durante l' intervista di Fabio Fazio all' esponente grillino andata in onda ieri sera a Che tempo che fa. «Toninelli» spiega l' ex deputato M5s - «ha bloccato i pedaggi per il 90 per cento delle autostrade e da cittadino mi cambia più la vita quello che non un ministro che non fa una gaffe. Per me, mi prendo la responsabilità, ci sta la mano dei Benetton dietro. Da quando parla di revoca di concessione, casualmente...». Toninelli è stato protagonista di diversi scivoloni comunicativi, da quello sul «Tunnel del Brennero già completato» all' idea che il nuovo ponte Morandi di Genova «sarà un luogo dove poter giocare e mangiare». Ad ogni modo, per Di Battista «Toninelli è il miglior ministro che abbiamo, con Di Maio». Riguardo alla sua possibile candidatura alle Europee, il politico Cinquestelle conferma che non scenderà in campo: «Si può incidere anche da fuori, ho un rapporto stretto con Luigi Di Mario che è un vicepremier di 32 anni. C' è anche molta invidia nei suoi confronti». Leggi anche: Di Battista da Fazio umilia...Di Maio Dopo il voto per rinnovare l' europarlamento, Di Battista farà un altro viaggio: non in Africa, come sembrava fino a ieri, bensì in India. «Bollywood è una potenzia enorme. Si sono comprati l' Ilva. Se l' Europa non si unisce, ci fanno il mazzo». Sempre riguardo alla politica estera, secondo il grillino «ci sono molti dei gilet gialli che in Franca si battono per giuste cause e io sono con loro. Spesso la violenza è quella invisibile ed è altrettanto pericolosa». Bocciata invece la costruzione della linea Alta Velocità tra Torino e Lione: «Credo che sia la la più grande sciocchezza che possa fare questo Paese, credo che qualcuno si sia già steccato qualche tangente, questo è il grande problema» ha attaccato Di Battista. «Le mazzette si sono trasformate in consulenze. Ricordo intercettazioni di 'ndranghetisti che parlavano di Tav». No alla ferrovia e sì all' accoglienza dei migranti in mare, a patto che poi vengano «portati a Marsiglia. Bisogna valutare se la presenza delle ong favorisca le morti in mare». Infine le bordate alla Lega: «Restituisca i qurantanove milioni che appartengono ai cittadini, non è scontato un ribaltamento dei consensi alle prossime elezioni europee tra noi e i leghisti».

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