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Matteo Salvini svela "il ricatto di Luigi Di Maio": perché il governo ora può crollare

Cristina Agostini
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"Se pensano di spaventarmi con il sì al processo sulla Diciotti, allora è un ricatto: ma se è così hanno sbagliato proprio destinatario". Matteo Salvini non si lascia intimorire da Luigi Di Maio e dal Movimento 5 stelle: "Vogliono il ritorno al voto? Io non ho paura, la responsabilità se l'assumeranno tutta loro", avrebbe detto il ministro dell'Interno ai suoi secondo un retroscena riportato da Repubblica. Leggi anche: "La mia supercazzola? Dopo Lino Banfi...". Salvini asfalta Di Maio Pare che Salvini sia furibondo come mai contro "quei due", ergo Di Maio e Alessandro Di Battista, che hanno deciso di chiudere completamente sulla realizzazione della Tav e che avrebbero l'intenzione di votare a favore dell'autorizzazione al processo, al Senato. Un vero e proprio "ricatto". "Non gli consiglio di spingere su temi che portano tensione al governo", gli dice a distanza Di Maio. Ma Salvini non staccherà di certo la spina al governo perché chi lo fa alle urne poi perde sempre. Se è quello che vogliono i 5 stelle lo facessero e poi pagheranno le conseguenze. L'idea della Lega è di riproporre un referendum, ma se si dovesse tornare in aula per cambiare in parte la Legge Obiettivo che prevede i cantieri, allora il Carroccio voterà contro, insieme al centrodestra e al Pd. E a quel punto ci sarebbe la crisi di governo. Salvini sa da sondaggi che gli italiani favorevoli alla Tav sono la maggioranza, e sono pure in aumento. E su questi numeri è pronto a costruirci la campagna elettorale, se dovesse essere il motivo della rottura. 

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