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Matteo Salvini, ribaltone sul Venezuela: "Maduro, terrore di regime". Tremendo schiaffo al M5s

Giulio Bucchi
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Lega contro M5s, nuovo fronte. Dopo Diciotti e Tav, il vicepremier Matteo Salvini affonda il colpo sul Venezuela ricevendo al Viminale alcuni rappresentanti della comunità venezuelana in Italia. "Ho ascoltato tutti i problemi di una comunità che vive in un regime che affama e terrorizza - ha dichiarato al termine dell'incontro il leader leghista -. Mi hanno parlato di negozi vuoti, ospedali in difficoltà, di 7mila casi di tortura documentati, di legami con narcotrafficanti. E ci sono 160mila italiani residenti in Venezuela che sono alla disperazione.  Mi sono impegnato a difendere e sostenere democrazia, diritti, libertà e lavoro". Parole equilibrate, ma non sfugge la durissima critica al dittatore chavista Nicolas Maduro, difeso invece dai 5 Stelle che hanno preteso (creando grossi grattacapi diplomatici al premier Giuseppe Conte) la neutralità dell'Italia nella battaglia politica tra il presidente in carica e quello auto-proclamato Juan Guaidò, sostenuto apertamente invece da Usa e resto dell'Unione europea. "Bisogna avere il coraggio della neutralità e della non ingerenza", ha azzardato il grillino Alessandro Di Battista. Parole che evidentemente non sono neppure arrivate all'orecchio di Salvini. 

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