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Stefano Buffagni: "Se Matteo Salvini vuole far cadere il governo sulla Tav per noi non è un problema"

Cristina Agostini
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"Se la Lega crede sia opportuno far cadere il governo per la Tav per noi non è un problema. A noi interessa fare le opere che migliorano la vita quotidiana dei cittadini, come la Asti-Cuneo, la Roma-Pescara, i collegamenti ferroviari per Matera e le autostrade digitali per le quali abbiamo appena semplificato gli iter autorizzativi". Stefano Buffagni in una intervista a il Corriere della Sera non nasconde le tensioni con Matteo Salvini. Sul no alle infrastrutture da parte dei Cinque Stelle il sottosegretario grillino alla presidenza del Consiglio è categorico: "Ancora questa storia? Noi siamo per le infrastrutture utili. E lo dimostra il fatto che abbiamo sbloccato il Terzo valico. Ci stiamo confrontando con progetti del passato. Stanno facendo passare la Tav come una chiave per lo sviluppo ma è il contrario esatto: come può un progetto che ha 28 anni essere un salto verso il futuro?". Quindi respinge al mittente l'ipotesi di un rischio paralisi per il Paese: "Le colpe della paralisi sono altre. Ad esempio la sta creando il settore edilizio. C'è una giungla di norme che vogliamo semplificare. Ma non è solo questo il problema". Leggi anche: "Perché domenica può iniziare la crisi di governo. E...". Operazione-trionfo: Becchi svela il vero piano di Salvini Infine, il caso di Paolo Savona: "Io artefice dell'accordo su Savona come presidente Consob? Non mi faccia ridere. La scelta di Savona è stata fatta dai due presidenti, Mattarella e Conte, ed è stata approvata dal Consiglio dei ministri. Ovviamente noi siamo soddisfatti, anche se ribadiamo che Minenna è un grande professionista che può dare una mano al Paese". Insomma, nessun "patto" con la Lega: "Ripeto: abbiamo solo condiviso il nome di una personalità di indubbio valore. Tra l'altro la nomina poi passerà in commissione". E, sulle presunte incompatibilità di Savona, sottolinea: "Sono state fatte tutte le verifiche del caso da parte degli uffici competenti della presidenza del Consiglio. Ci fidiamo".    

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