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Giulia Bongiorno lo critica sul delitto d'onore, il giudice si difende: "Non c'entra nulla, era fragile"

Cristina Agostini
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"Non c'è stato alcun riconoscimento di attenuanti all'omicidio per gelosia, non era questa la nostra intenzione. E non c'entra nulla il delitto d'onore". Dopo gli attacchi di Giulia Bongiorno che il giudice Orazio Pescatore difende così la sentenza con la quale ha ridotto da 30 a 16 anni la condanna di Michele Castaldo, assassino di Olga Matei e in una intervista a La Repubblica chiarisce quella "tempesta emotiva" di cui si è tanto parlato.  "Sono meravigliato", dice Pescatore, 63 anni, una lunga carriera in magistratura: "Il nostro compito era valutare la vita dell'imputato, la personalità nel suo complesso. Come si fa sempre in questi casi. L'imputato, alle sue spalle, aveva due o tre episodi significativi che hanno avuto conseguenze sulla sua psiche. Quando si discute della pena si valuta la personalità, nella perizia si è tenuto conto del vissuto fragile e debole, che però non giustifica nulla. Nelle valutazione delle attenuanti generiche ci sono tanti fattori da tenere in considerazione. Castaldo aveva alle spalle una storia pesante, era debole in questo senso, era già stato in cura, soffriva di depressione". Leggi anche: Mai visto prima, Giulia Bongiorno in lacrime dalla Venier Continua, facendogli da scudo, il presidente della Corte d'Appello Giuseppe Colonna. "La gelosia non è stata considerata motivo di attenuazione del trattamento, anzi, al contrario, motivo di aggravamento. La misura della responsabilità (sotto il profilo del dolo) era comunque condizionata dalle infelici esperienze di vita, affettiva, pregressa dell'imputato, che in passato avevano comportato anche la necessità di cure psichiatriche, che avevano amplificato il suo timore di abbandono". E questo "al di là della frase, che è comunque tratta testualmente dal perito: Soverchiante tempesta emotiva e passionale". E poi ci sono altre due attenuanti, elementi "oggettivi e ineccepibili": la confessione dell'imputato e il tentativo di risarcire la figlia della vittima, la bimba che Olga aveva adottato assieme all'ex marito. Ma il fuoco delle polemiche non si spegne. Le donne sono in piazza contro questa sentenza. La Bongiorno ha già detto come la pensa.   

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